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Roland Doe: la vera storia dietro al film “L’Esorcista”

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Roland Doe (a volte anche Robbie Mannheim) è il nome che è stato dato a un ragazzo sottoposto a un esorcismo negli Stati Uniti durante gli anni ’50.

Nonostante il suo nome sia rimasto segreto, la sua storia è diventata molto popolare e probabilmente anche tu la conosci. Perché?

Perché l’esorcismo di Roland Doe ha ispirato prima il libro e poi il film “L’Esorcista”.

Roland Doe

Non si sa molto di Roland prima dell’esorcismo. Si sa che è nato in una famiglia tedesca negli Stati Uniti nel 1935 circa.

Essendo figlio unico le uniche persone con cui interagisce e gioca sono adulti, soprattutto la zia Harriet, una spiritualista che gli insegna anche a usare la tavola ouija. 

Dopo la morte di Harriet la famiglia comincia a notare fatti insoliti.

  • sente rumori strani
  • i mobili cambiano posizione da soli
  • alcuni oggetti cominciano a levitare quando Roland è nei paraggi

La famiglia, luterana, si rivolge quindi al pastore luterano Luther Miles Schulze e gli chiede consiglio.

Schulze oltre a essere un pastore si interessa di parapsicologia e invita Roland a casa sua per vedere se quello che dice la famiglia è vero.

Anche il pastore vede con i suoi occhi alcuni oggetti levitare e consiglia alla famiglia di Roland di consultare un prete cattolico.

I primi esorcismi

Roland DoeLa famiglia accetta il consiglio e Roland viene sottoposto a vari esorcismi, uno di questi condotto da Edward Hughes nel Georgetown University Hospital.

Durante questo esorcismo Roland viene legato al letto, ma, non si sa come, riesce a liberare un braccio e a prendere una molla del materasso.

Con questa molla ferisce il braccio di Hughes e l’esorcismo viene annullato.

La famiglia del ragazzo si reca quindi a St. Louis, dove un parente si è messo in contatto con il prete Raymond Bishop.

Bishop, insieme al collega William S. Bowdern, fa visita a Roland e quello che vede lo spingerà a richiedere il permesso per effettuare un esorcismo.

Anche Bishop vede oggetti volare per la stanza, ma non solo. Il letto a cui Roland è legato trema e la voce del ragazzo diventa gutturale mentre pronuncia frasi in latino.

Inoltre, proprio come nel caso di Anneliese Michel, Roland sembra provare un’avversione per tutto ciò che è sacro.

L’esorcismo definitivo

La Chiesa autorizza l’esorcismo, al quale saranno presenti molte persone. Una di queste è Walter H. Halloran, prete cattolico che sta lavorando nel reparto psichiatrico di un ospedale.

Durante l’esorcismo Halloran sentirà più volte il ragazzo dire parole come

“Maligno” e

“Inferno”

Durante il rito, in un attacco di violenza, Roland romperà il naso a Halloran.

Dopo l’esorcismo

esorcisti

Dopo l’esorcismo si riporta che Roland è stato effettivamente liberato dai demoni che si erano impossessati del suo corpo e che ha vissuto una vita tranquilla.

Dai diari dell’esorcista Raymond Bishop, nel 1971, è stato tratto un libro dal quale due anni dopo verrà tratto il famosissimo film “L’Esorcista”.

Non manca chi sostiene che il povero Roland fosse affetto da una qualche malattia mentale e non fosse veramente posseduto, o chi dice che tutta la vicenda sia stata enormemente gonfiata per farci una storia e ricavarci soldi.

Uno scrittore, Mark Opsasnick, affermò di avere trovato la famiglia di Roland e di avere parlato con parenti e amici del ragazzo.

Da queste conversazioni è emerso che il ragazzino giocava spesso degli scherzi a parenti e conoscenti e l’autore è quindi giunto alla conclusione che anche la possessione fosse stata uno scherzo orchestrato da Roland per ricevere attenzioni.

La verità però rimarrà per sempre un mistero per tutti tranne che per i presenti al rituale.

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