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Muñecas: il nuovo horror tutto italiano

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Non so tu, ma io mi sono un po’ stancata dei film horror di oggi. Sembrano fatti con lo stampino, forse anche perché sono tutti sequel o remake.

Ma non vi piacerebbe, una volta tanto, un film horror italiano? Si? Bé, allora ho una bella notizia per voi.

Muñecas

E’ in arrivo “Muñecas” il nuovo horror tutto italiano, ideato e scritto da Silvia Chierzi e con la regia di Alessio Colia, regista di “Jobless”. (Forse ne avrai già sentito parlare su radio 105)

“Ok Lilith, ma di cosa parla Muñecas?”

Potrei spiegartelo io ma… chi meglio di Silvia, la sua ideatrice, per darti tutte le informazioni?

Silvia mi ha gentilmente concesso un’intervista in cui parla del film e di come è nata l’idea, che ti riporto qui sotto. Dopo l’intervista troverai anche il teaser di questo horror tutto italiano.

Buongiorno Silvia, grazie per avere accettato l’intervista e benvenuta su Emadion! Dicci un po’, come nasce “Muñecas”?

Silvia Chierzi

Muñecas è un cortometraggio horror/splatter che nasce dalla scoperta de Isla de las Muñecas in Messico. Guardando alcuni fotogrammi dell’isola, completamente adornata di bambole ho avuto la giusta ispirazione per cominciare a scrivere la sceneggiatura del corto.

Mi sono distaccata completamente dal messaggio che vuole dare la vera isola, ovvero la messa in scena di queste fantomatiche bambole per adorare la memoria di una bambina, morta annegata in circostanze misteriose.

Ho voluto tenere l’idea di questa sorta di museo delle bambole a cielo aperto e ho tenuto il legame che teneva Don Julian (custode della vera isola) con le sue bambole. Da qui la mia mente ha cominciato a viaggiare nei pensieri più oscuri della mente umana.

Non ho tenuto il sentimento di adornare e conservare le bambole perchè proteggessero la bambina nell’aldilà, il messaggio che volevo dare era un’altro, ovvero utilizzare le bambole come valvola di sfogo del protagonista.

E’ la vostra prima produzione o avete già lavorato ad altri corti?

angelica e jack Muñecas

Questa è la mia prima produzione; mentre non è la prima per il regista che ho scelto, Alessio Colia, reduce da un lungometraggio “Jobless” e altri piccoli cortometraggi. Diciamo che è la nostra prima vera esperienza in una produzione horror.

Ci stiamo impegnando molto perché il nostro progetto è a ZERO BUDGET e abbiamo dovuto affrontare ostacoli fin dalle prime riprese, ma non ci diamo per vinti, continuiamo a lavorare a testa bassa sul progetto, per poter portare questo cortometraggio anche a festival esteri, non solo in Italia.

Assieme a noi due è arrivata Angelica Bertelle, una make-up artist con le palle (si può dire? 😛 ) [sì, si può! N.d.R] che si sta prendendo cura degli effetti speciali del film; a tutt’oggi abbiamo girato la prima scena con effetti speciali e nonostante gli intoppi, ci riteniamo soddisfatti del lavoro eseguito! Ma qualche gola sgozzata non è niente in confronto agli effetti splatter che realizzeremo nei prossimi mesi, vi svelo solo una cosa, utilizzeremo vero intestino di maiale….

Raccontaci qualche anteprima del corto

Ho pensato: cosa può scatenare nella mente instabile di un padre inetto, la perdita della sua unica figlia? Cosa cambia nella mente e nel comportamento di un uomo? Partendo da qui ho scritto tutta la storia che è suddivisa in due spazi temporali. Il filone principale del corto è ambientato ai giorni nostri, dove vediamo tre ragazze che partono alla ricerca di questo fantomatico museo delle bambole.

Questo filone principale viene spezzettato da diversi flashback, ambientati nei primi anni 90, dove vediamo l’evoluzione del protagonista/killer, Pablo. Vediamo cambiare radicalmente le sue abitudini, fino ad arrivare alla mattanza più efferata. Ma non voglio svelarvi troppo! 😉

Come mai avete scelto questo titolo, in spagnolo, quando sembra che oggi tutti scelgano l’inglese?

Ho voluto lasciare il termine spagnolo perché credo che l’inglese stia un po’ prendendo possesso di tutto, troppo. Ho voluto lasciare un legame con la storia che mi è stata d’ispirazione e allora quale modo migliore di questo per omaggiare l’isola di Xochimilco? Adoro dare un’impronta autentica ai lavori che creo, non mi soffermo sugli standard ma cerco di andare oltre.

Silvia, ma tu hai paura delle bambole?

giovanna - bambola

No, non ho mai avuto paura delle bambole. Le ho sempre viste come un elemento molto sinistro, quello senz’altro, ma non mi sono mai spaventata guardando una bambola nel buio, più che altro ne rimanevo affascinata.

C’è una bambola del corto Muñecas a cui mi sono legata tantissimo, le ho dato anche un nome, Giovanna. Ecco, nonostante tutto il resto della troupe mi dia della pazza squilibrata, io ci parlo, le racconto le scene del film e so che questo può sembrare molto strano, ma è il mio mondo, le persone normali solitamente mi spaventano molto più delle bambole 😛

Ringrazio ancora Silvia per questa intervista e ti lascio il teaser di Muñecas. Buona visione!

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