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Mary Bell: a 11 anni assassina di bambini

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Quando si parla di bambini assassini non si può non citare Mary Bell, che all’età di 11 anni ha strangolato due bambini di 3 e 4 anni.

Dopo essere stata arrestata e condannata è uscita di prigione a 23 anni, ha avuto una figlia e ora è una nonna felice protetta, insieme a sua figlia, dalle nuove identità dategli dalla polizia.

Perché Mary Bell ha ucciso?

Prima di raccontare gli omicidi mi sembra doveroso raccontare come sia stata la breve infanzia di Mary.

Sua madre l’aveva avuta quando aveva appena 17 anni e faceva la prostituta. Spesso andava a Glasgow per lavorare lasciando Mary a qualche parente o a volte a degli sconosciuti.

Non sappiamo chi sia il padre di Mary Bell, ma quando era ancora in fasce sua madre si sposò con Billy Bell, che diede il cognome alla bambina pur non essendo il padre naturale.

Purtroppo però, Billy era un criminale e finì con l’essere arrestato per rapina a mano armata.

La madre di Mary non nascondeva la sua professione alla figlia, anzi, Mary testimonierà più avanti che la faceva abusare dai suoi clienti già all’età di 4 anni.

Alcuni parenti affermeranno anche che la madre di Mary aveva cercato più volte di uccidere la figlia, come la volta in cui disse che Mary era “caduta dalla finestra” o quando aveva “ingerito dei sonniferi pensando fossero caramelle”.

Quindi, come spesso accade nei casi di serial killer, l’infanzia di Mary è stata segnata dalla povertà, dal degrado e dagli abusi

I primi tentati omicidi

Il suo primo omicidio avverrà il 25 maggio 1968, un giorno prima del suo undicesimo compleanno, ma prima di quel giorno aveva già cercato di uccidere dei bambini.

L’11 maggio dello stesso anno, infatti, un bambino di 3 anni era stato trovato con una ferita alla testa. Mary, interrogata al riguardo perché stava giocando con lui, dirà che stavano giocando su un riparo usato per i raid aerei durante la guerra e che il bimbo era caduto accidentalmente.

Il giorno dopo aveva cercato di strangolare delle bambine, prima che le loro madri se ne accorgessero e intervenissero. Le madri denunciarono il fatto alla polizia che però non fece molto.

Mary venne interrogata e poi le venne semplicemente fatto un discorsetto affinché non lo rifacesse più. Nessuno pensava che appena 13 giorni dopo, Mary Bell avrebbe ucciso.

Il primo omicidio di Mary Bell: Martin Brown

Martin Brown Mary Bell

Il 25 maggio 1968 Mary dà sfogo ai suoi istinti omicidi. Vede Martin Brown, un bambino di 4 anni, giocare da solo. Lo porta in una casa abbandonata e lo strangola.

Un paio di giorni dopo Mary Bell entra in un asilo, vandalizzandolo, insieme a un’amica di 13 anni di nome Norma Joyce Bell. Nonostante abbiano lo stesso cognome, le due non sono parenti ma solo vicine di casa.

Oltre a vandalizzare l’asilo lasciano dei messaggi, uno dei quali rivendica l’omicidio del piccolo Martin.

Il corpicino del bimbo viene ritrovato da due ragazzini lo stesso giorno dell’omicidio ma la polizia, trovando un flacone di medicinali vuoto vicino al corpo, penserà ad un’ingestione accidentale di farmaci.

Non pensano ad un omicidio perché sul collo di Martin non sono presenti ecchimosi, a causa della scarsa forza di Mary.

Lo stesso giorno in cui vandalizza l’asilo, Mary cerca di strangolare la sorella di Norma, di 11 anni. Il padre della bambina però, fortunatamente, la vede, la schiaffeggia e la spedisce a casa.

Mary va infine alla casa della sua piccola vittima e chiede alla madre di vedere Martin. La madre gli comunica che il figlioletto è morto, ma Mary risponde:

Oh. lo so che è morto. Volevo vederlo nella bara.

Questo mi ha ricordato Cayetanos Santos Godino che era andato a vedere una delle sue piccole vittime nella bara.

Il secondo omicidio di Mary Bell: Brian Howe

Mary ucciderà per la seconda volta il 31 luglio 1968, due mesi dopo avere compiuto il primo omicidio e averla fatta franca.

Questa volta sulla scena del crimine sono presenti sia Mary che Norma, ma è Mary a uccidere Brian, strangolandolo.

Le due se ne vanno, ma Mary torna sul luogo dell’omicidio e incide una “M” sul ventre del bambino. Poi fa dei tagli sulle braccia e sulle gambe, taglia una ciocca di capelli di Brian e gli mutila parzialmente il pene. 

Quando la sorella maggiore di Brian comincerà a cercarlo, preoccupata, Mary la aiuterà e le indicherà il punto in cui si trova il corpo.

Questa volta è evidente che è un omicidio e le scarse tracce sul collo di Brian fanno pensare alla polizia che l’autore possa essere un bambino.

Vengono così interrogati bambini e adolescenti fino a 15 anni, 1200 in tutto. Fra tutti questi, quelli che davano risposte più evasive e confuse erano Mary e Norma.

Fu presto chiaro che Mary era la leader, con una perizia che la definisce psicopatica, e viene condannata, mentre Norma viene scagionata.

La prigione e il rilascio

Mary Bell

Mary viene condannata a rimanere in un istituto perché il carcere è considerato troppo duro per una bambina.

Nel 1970 scappa insieme ad altri ragazzi, ma viene ripresa due giorni dopo.

Incredibilmente viene rilasciata all’età di 23 anni perché non più ritenuta un pericolo per la società.

Comincia una nuova vita sotto falso nome e 4 anni dopo darà alla luce una bambina. Qualche anno dopo un giornalista riesce a scoprire la sua vera identità e Mary è costretta a scappare con la figlia.

Riuscirà ad ottenere una nuova identità per lei e sua figlia. Sua figlia avrebbe beneficiato della falsa identità solo fino ai 18 anni, ma Mary si oppone, fa causa e la vince. 

Ora la legge che protegge l’identità di un criminale a vita, in Gran Bretagna, è chiamata “Mary Bell Order”.

Si sa che ora Mary è libera ed è diventata nonna. 

2 Commenti

  1. Per me questa donna non doveva rifarsi una vita. Doveva restare per sempre in carcere. Marcire li. Bastarda.

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