Home Assassini bambini assassini Omicidio di James Bulger

Omicidio di James Bulger

6875
1

L’omicidio di James Bulger è stato uno dei più sconvolgenti della Gran Bretagna non solo per come è stata uccisa la vittima, di soli due anni, ma anche perchè gli assassini avevano 10 anni.

Il rapimento

James è un bambino di due anni e il 12 febbraio 1993 si trova con sua madre nel centro commerciale della città. In un momento di distrazione della madre si allontana di poco e due bambini lo prendono per mano, facendolo uscire dal centro commerciale.

I due bambini sono Robert Thompson e Jon Venables, di 10 anni, che quel giorno hanno deciso di marinare la scuola per andare al centro commerciale a rubare qualcosa. Prima di rapire James hanno rubato un vasetto di vernice blu, delle pile e dei soldatini. Poi, sempre più annoiati, uno dei due dice

“Perchè non prendiamo un bambino?”

La loro idea era quella di portarlo in mezzo alla strada per provocare un incidente, ma quello che fecero fu molto più tremendo.

Fecero camminare James per diversi chilometri, picchiandolo e prendendolo a calci.

Chi li vedeva aveva l’impressione che fossero semplicemente tre fratellini, ma qualcuno, vedendo le ferite di James e sentendolo piangere, capì che qualcosa non quadrava.

Tuttavia quando qualcuno domandava loro cosa fosse successo rispondevano che stavano tornando a casa con il loro fratellino, oppure che avevano trovato il bambino da solo che piangeva e lo stavano portando alla polizia. Incredibilmente nessuno li fermò.

Più tardi si scoprì che i tre erano stati visti da 38 persone, alcune delle quali avevano visto i due maltrattare il piccolo James, ma nessuno era intervenuto.

Questo è stato un tipico caso di “effetto spettatore”, fenomeno psicologico sociale in cui gli individui non offrono soccorso ad una vittima se sono in presenza di altre persone.

L’omicidio di James Bulger

Thompson e Venable mentre rapiscono James

Dopo averlo fatto camminare per circa quattro chilometri si fermarono nei pressi di una ferrovia.

Lì torturarono il piccolo James: prima di tutto gli lanciarono in faccia la vernice blu, poi lo colpirono con sassi e mattoni e infine con una spranga di ferro pesante dieci chili.

Gli infilarono le pile in bocca, lo presero a calci e Thompson lo colpì talmente forte che l’impronta della sua scarpa rimase impressa per vari giorni sul corpicino. Poi gli abbassarono i pantaloni e maneggiarono i suoi genitali.

Quando finirono di torturarlo lo lasciarono, ancora vivo, sui binari del treno cercando di far passare il tutto come un incidente. James venne tranciato in due da un treno.

Il corpo venne ritrovato il 14 febbraio e i due vennero arrestati il 22 dello stesso mese.

L’arresto

Dopo aver reso pubblico il filmato delle telecamere in cui si vedevano i due bambini prendere per mano James, una donna li riconobbe e allertò la polizia. I due vennero arrestati il 22 febbraio.

Durante l’interrogatorio si dettero la colpa l’un l’altro e fu impossibile stabilire chi fece cosa. Thompson si mantenne calmo, mentre Venables ebbe una crisi isterica, piangendo di continuo.

In poco tempò cominciò a confessare, attribuendo però tutte le colpe a Thompson. Ammise solo di aver tirato delle pietre a James affrettandosi a precisare che erano piccole e lisce e che lo aveva mancato di proposito.

Thompson dal canto suo accusò Venables e si difese dicendo:

“Io ho un fratellino di due anni, se avessi voluto uccidere un bambino avrei potuto uccidere lui.

Dice di aver cercato di salvare James e di non averlo toccato ma l’impronta della scarpa ritrovata sul corpicino risultò essere di Thompson.

Alcuni psicologi attribuirono la causa dell’omicido al film “La bambola assassina 3”, film noleggiato un mese prima dell’omicidio dai due bambini.

Il processo

Durante il processo i due vennero chiamati “bambino A” e “bambino B” ma alla fine del processo i nomi furono rivelati a causa della gravità del crimine commesso. L’omicidio ebbe un grande impatto sull’opinione pubblica creando sgomento e indignazione.

I genitori dei due assassini furono costretti a cambiare nome e a trasferirsi a causa delle minacce di morte ricevute.

Thompson e Venables vennero giudicati come due adulti e vennero condannati a 10 anni in un carcere giovanile. La sentenza fu poi ridotta a 8 anni in base alla buona condotta e al rimorso dimostrato negli anni.

Trascorsi gli 8 anni, nel 2001, vengono rimessi in libertà sotto falso nome e viene loro impedito di vedersi.

Nel 2010 Venables è stato di nuovo arrestato per possesso di materiale pedopornografico ed è stato condannato a due anni. Dal 2013 è di nuovo in libertà.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here