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Alice Madness Returns: Alice nel Manicomio delle Meraviglie

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Alice Madness Returns

Alice Madness Returns è una rivisitazione, in chiave videoludica, delle famose avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Il capolavoro di Lewis Carroll si trasforma in una storia a tinte horror che non deluderà gli amanti del genere. Fra un soggiorno in manicomio e un tea party, riuscirà Alice a salvare la sua mente?

Alice Madness Returns: Alice in terapia?

Inseriamo il gioco nella console, ascoltiamo il rimbombo del violoncello che apre la schermata d’inizio e prepariamoci a saltare nella tana del coniglio. Questa volta, però, non siamo una dolce bambina che sogna a occhi aperti. La nostra protagonista è una ragazza poco più che adolescente, emaciata, abbigliata di stracci, dal passo incerto e l’arguzia che sa tanto di black humor. Questa è Alice Liddell, una volta benestante londinese, adesso paziente del dottor Bumby. Come è finita la piccola Alice in terapia?

Alice Madness Returns

I signori Liddell e la giovane Lizzie, sorella maggiore della nostra eroina, sono morti in un misterioso incendio. Solo Alice è uscita indenne dalla catastrofe. Ma creduta colpevole dell’incidente, viene rinchiusa nel manicomio di Rutledge. Una volta fuori, Alice approda nell’orfanotrofio acquistato dallo stesso Dottor Bumby e si presta ad alcune sedute di ipnosi. Ormai è tranquilla e ammette il suo crimine – quello di aver lasciato accesa una lampada in biblioteca, la notte che il fuoco divampò in casa sua. Un gatto, afferma sicura, l’ha fatta cadere mettendo fine alla famiglia Liddell.

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Arriva il Ciciarampa

Il gioco comincia con il dottor Bumby che chiede alla sua paziente di recarsi in farmacia per ritirare una medicina. Girovagando per le strade di una Londra in perfetto stile vittoriano, Alice comincia ad avere delle allucinazioni. Chi ha letto Alice attraverso lo specchio saprà di certo che cos’è un Jabberwocky. Stiamo parlando del mostro protagonista della poesia nonsense che arricchisce la storia con uno dei tanti giochi linguistici. Il volto mostruoso di questa creatura, che somiglia per le larghe a un bruco dai denti appuntiti, appare ad Alice sotto forma dei passanti che la circondano. Terrorizzata, la ragazza si rifugia a casa dell’infermiera Weiss, antica conoscenza del manicomio. A un certo punto, anche la vecchia signora si tramuta nel temibile Ciciarampa e Alice, dal tetto dell’edificio, sprofonda nel Paese delle Meraviglie.

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Salviamo il Paese delle Meraviglie

Durante la caduta, la nostra Alice psicolabile si trasforma in una vera combattente dai gelidi occhi verdi. Arriverà in uno splendido giardino, la Valle di Lacrime, ricco di fiori ronzanti di libellule e fiumi gorgoglianti. Chi potrà mai essere il primo incontro di Alice? Un sorriso largo e furbetto, due orecchie scheletriche, occhi che fluttuano nell’aria: siamo di fronte al signor Stregatto!

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Lo Stregatto, con la sua solita astuzia, ci spiega che il Paese delle Meraviglie è in grave pericolo. Un Treno Infernale lo sta distruggendo. Cosa sia questa gotica locomotiva, chi la guidi e perché voglia rovinare il nostro luogo idillico è ancora un mistero. Non c’è tempo! ci allarma lo Stregatto – Alice deve fermare la diabolica vettura. A un certo punto, il Treno Infernale fa la sua comparsa e la Valle di Lacrime viene ridotta a un paesaggio apocalittico.

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Il Cappellaio, le Ostrichette, il Brucaliffo

Alice Madness Returns farà riscoprire al giocatore i personaggi più amanti del racconto della piccola inglesina. Troviamo il Cappellaio Matto, questa volta in tinte steampunk, con tanto di Lepre Marzolina che fa da dittatrice in una fabbrica, tutta ingranaggi, vapore e Dodo sottopagati. Non manca il mondo subacqueo del Tricheco e Carpentiere, i due mangiatori di Ostrichette, che si calano nel clima dei Musich Hall vittoriani.

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Brandendo la sua inconfondibile Lama Vorpale, Alice giunge nell’universo orientale del Brucaliffo. Tra pagode, bamboo e fiumi d’oppio, la ragazza comincia a sospettare che qualcosa non vada tanto nel mondo reale, quanto nel Paese delle Meraviglie. Nel corso dell’avventura Alice ha recuperato parte dei suoi ricordi. La memoria della ragazza sembra diversa dalle certezze del dottor Bumby. L’incendio, la morte dei suoi genitori, della sorella, tutta la vita di Alice assume un aspetto inquietante che inizia a palesarsi. Intanto, il Treno Infernale continua a seminare distruzione.

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La Regina di Cuori

Sin dall’episodio dedicato al Cappellaio, salta subito all’occhio come, in Alice Madness Returns, la vita reale si intrecci con la fantasia. Ogni volta che la protagonista corre a chiedere aiuto ai vari personaggi, qualcosa di particolare accade, o è accaduto prima, nella sua vecchia Londra. Quando abbiamo vagato fra le montagne e i samurai del Brucaliffo, nella vita reale Alice faceva i conti con l’avvocato Radcliffe per riavere indietro un vecchio coniglio di pezza, indispensabile per recuperare la memoria dell’incendio.

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Sotto consiglio del Brucaliffo, l’invincibile Alice si reca nel castello della Regina Rossa. Mentre fugge dal Boia, il solo nemico che non può essere attaccato, Alice scova un nuovo ricordo. La sorella Lizzie, morta la notte di fuoco, detestava le porte chiuse a chiave e sgattaiolava via dalla sua stanza grazie a un albero del giardino proprio sotto la sua finestra. Alice comincia a titubare. La sorella era deceduta perché chiusa nella sua stanza dall’interno. Se era poi abituata a scappare, perché non lo ha fatto? Qualcuno deve averla tenuta in trappola. Lo stesso qualcuno che ha dato fuoco alla villa.

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Alice arriva dalla Regina. Ad aspettarla, però, non troverà la grassoccia signora di “tagliatele la testa!”, bensì una se stessa bambina. La Regina, seduta sul suo trono di carne pulsante, rappresenta il cuore di Alice. Arcigna, iraconda, mostruosa, grida ad Alice di fermare il Treno che cancella la sua memoria e la sostituisce con infauste bugie. Alice, allo stremo, si lascia andare ai peggiori sospetti. La Regina spalanca la bocca affilata e inghiottisce la sua ospite.

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Il Manicomio di Rutledge

Alice si risveglia in nel Manicomio di Rutledge. La sua mente, come grida lei stessa, è devastata. L’ospedale psichiatrico ondeggia, sfuma, cambia colore. D’improvviso siamo liberi, un attimo dopo intrappolati nella stanza dei salassi.

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Il dettaglio più inquietante è che medici e infermieri sono i personaggi del Paese delle Meraviglie. A operare una rudimentale lobotomia troviamo Tweedledum e Tweedledee – per noi italiani Pincopanco e Pancopinco. In mezzo a loro, appaiono anche nostre vecchie conoscenze: la balia, l’avvocato, il dottor Bumby.

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A un certo punto, il manicomio si spopola. Sola, Alice si avventura fuori dall’edificio. Anche Londra sembra svanita nel nulla. Della capitale inglese non resta altro che un percorso di lampioni, tenebre e nebbia. Ai piedi dell’ultima luce, una creaturina senza gambe si trascina verso Alice. Una bambola? Un bambino? L’esserino implora l’aiuto della protagonista. Poco dopo esala l’ultimo respiro e sboccia il colorato regno delle bambole.

La Casa delle Bambole

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In una enorme e labirintica casa delle bambole, Alice scoprirà il suo ultimo ricordo. Siamo arrivati al turning point della storia. La notte dell’incendio, il dottor Bumby, amico di famiglia, aveva fatto irruzione in casa Liddell. Il perverso analista è affascinato dalla vivace Lizzie e cede al desidero di farla sua. Violenta la ragazza, la segrega nella sua camera e appicca fuoco al maniero nella speranza di cancellare ogni prova. Alice si accorge del misfatto e riesce a sopravvivere. Il dottor Bumby decide così di prenderla in cura, ipnotizzarla e cancellare la sua memoria. Il Treno Infernale diviene così la trasposizione onirica delle menzogne portate avanti dallo psichiatra ai danni della giovane paziente.

Alice Madness ReturnsSe a questo punto il giocatore guarda lo schermo con sconcerto, bisogna dire che non ha visto ancora nulla. Il dottor Bumby non si è limitato a rovinare la famiglia Liddell. Il facoltoso medico era solito abusare dei bambini ospiti nel suo ospizio. Gli orfanelli finivano poi in cura presso il loro aguzzino che ne traeva profitto in una disgustosa compravendita di prostituzione minorile.

Il Duello Finale

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Nel Paese delle Meraviglie il dottor Bumby è il Costruttore di Bambole – metafora più che appropriata. Le bambole-bambini sfilano in una sorta di fabbrica, vengono distrutti e ricuciti a piacimento. Ma il dottor Bumby dovrà fare i conti con l’unica paziente che ha intrapreso il doloroso viaggio verso la verità. Mentre nel mondo reale Alice e il dottor Bumby hanno un confronto in metropolitana, nella Wonderland distrutta, il loro duello avviene sul Treno delle bugie.

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Alice guizza via dalle mani del Costruttore di Bambole, pronto a tramutarla in una marionetta. Vinto lo scontro nell’immaginazione, a Londra un treno sfreccia sui binari della metropolitana. La vera Alice getta il dottor Bumby sulle rotaie e ammira gelida l’impatto. Una volta ritornata in città, la protagonista si ritrovava in una Londra per metà capitale industriale e per metà Paese delle Meraviglie. La fantasia ha preso il sopravvento? La mente di Alice, anche se libera, è distrutta? La voce dello Stregatto risuona su funghi e ciminiere:

 Per ritrovare la verità vale la pena soffrire. E il nostro Paese delle Meraviglie, anche se provato, è salvo nei ricordi. Per ora.

Chi era realmente Alice Liddell?

Alice Madness Returns è ricco di riferimenti all’opera di Lewis Carroll. Gli sviluppatori hanno pensato bene di guardare con attenzione anche alla vita controversa dello scrittore. Sono diverse le citazioni al passato di Charles Dodgson e soprattutto al suo rapporto con Alice Liddell, la piccola musa ispiratrice del capolavoro.

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Lewis Carroll – Charles Lutwidge Dodgson – e Alice Liddell

Bisognerà fare una piccola parentesi. Alice Adventures in Wonderland diventò, sin dalla sua prima pubblicazione nel 1865, oggetto di speculazioni e pettegolezzi. Si tratta di un lavoro con forti intenti satirici, uno dei più difficili a livello interpretativo. Alice nel Paese delle Meraviglie poteva essere un libro pericoloso per i suoi continui richiami a grandi personalità dell’aristocrazia inglese. Non mancarono così accuse e manipolazioni. L’ingiuria più grave – e paradossalmente più famosa – è quella della pedofilia.

Alice Madness Returns
Le tre sorelle Liddell

Si parlò di fotografie che ritraevano bambine in pose audaci – Carroll era anche un eccelso fotografo – ritrovate nello scrittoio dell’autore. Si dipinse il signor Dodgson come un maniaco che amava circondarsi di innocenti, ossessionato soprattutto da Alice Liddell. Senza dubbio, questo clamore ha dato pane agli sviluppatori di Alice Madness Returns. Ma è bene sottolineare che, a oggi, i più grandi critici di Carroll, anche nostrani, reputano le accuse di pedofilia infondate, strumenti di  una vera campagna diffamatoria ai danni dello scrittore.

American McGee’s Alice: il fortunato prequel

Nel lontano 2000, sbarcava sul mercato videoludico American McGee’s Alice, il prequel di Alice Madness Returns. Il gioco ebbe un successo straordinario, tanto da essere reputato la migliore trasposizione horror della storia di Alice nel Paese delle Meraviglie.

Alice Madness ReturnsIl gioco comincia subito dopo l’incendio di casa Liddell, con la nostra protagonista in manicomio per aver tentato di suicidarsi con un cucchiaino. Anche in questo caso, toccherà ad Alice salvare il Paese delle Meraviglie, questa volta nelle mani del feroce Cappellaio – proiezione dell’apparato medico manicomiale – e della temibile Regina Rossa, il trauma di Alice con voce e personalità. American McGee’s Alice è uno dei contenuti extra presenti in Alice Madness Returns – lo si può acquistare al costo di cinque euro, insieme ad altri potenziamenti.

Conclusioni

Posso affermare con sicurezza che Alice Madness Returns e il suo prequel sono la punta del mio Olimpo dedicato ai videogiochi. Alice Madness Returns riesce a essere chiaro anche in un mondo surreale, senza compromettere, però, i giochi linguistici e le atmosfere enigmatiche del romanzo originale. A differenza di Rule of Rose, che è un altro titolo a me tanto caro, la trama non ha bisogno di analisi o spiegazioni. Tiene col fiato sospeso, ma scioglie ogni nodo in maniera impeccabile e originale.

Alice Madness Returns

Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo specchio sono le opere letterarie forse più adattate degli ultimi cento anni. Alice Madness Returns esce dalla matassa e si impone come uno degli esperimenti più riusciti. Il giocatore avrà sempre la certezza di esser dentro a un mondo fantasioso, ma farà anche i conti con la realtà nella sua veste peggiore: quella degli ospedali psichiatrici e della prostituzione.

Alice Madness Returns

Alice si staglia come una delle migliori eroine al femminile nell’ambito dei videogiochi. Debole, senza dubbio. Indebolita, più che altro, dal suo vissuto e dalle angherie che ha subito. Ma altrettanto sagace e forte nella sua immaginazione. Nota molto positiva è il fatto che Alice Madness Returns  abbia anche una sorta di morale. Può essere la rivincita dei deboli, lo scontro contro il dolore, la voglia di combattere malgrado le ferite.

Colonna Sonora

Non è finita qui! Chi avrà letto i miei precedenti articoli sui videogiochi, saprà che sono una patita delle colonne sonore. Alice Madness Returns non delude neanche su questo versante. La soundtrack è abbastanza semplice, molto spesso una superba esecuzione per violoncello, ma di grande effetto e atmosfera. Lascio così di seguito la Outro del gioco e invito gli appassionati di Alice a provare questo titolo che è – mea culpa – l’unico che sono riuscita a platinare in vita mia, nonostante vanti un numero di collezionabili non indifferente.

Silvia Tortiglione

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