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Alyssa Bustamante: 15enne uccide per sapere cosa si prova

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Cosa facevi di solito quando avevi 15 anni? Io personalmente leggevo molto, ascoltavo musica, e mi interessavo di misteri. Una ragazza qualunque con pensieri di una ragazza qualunque: scuola, amici, famiglia, futuro.

Alyssa Bustamante, invece, a 15 sognava di uccidere qualcuno. Era talmente curiosa di sapere che cosa si provasse ad uccidere un essere umano che, appena avuta l’occasione, lo ha fatto davvero.

Chi era Alyssa Bustamante

Alyssa era un’adolescente problematica. Sua madre, una donna con problemi di droga, l’aveva avuta quando era lei stessa un’adolescente e per questo l’aveva affidata alle cure dei nonni. Suo padre invece era finito in galera qualche anno prima dell’omicidio. L’amore e le cure dei nonni non basta per curare le ferite di Alyssa, e la bambina cresce fino a diventare un’adolescente difficile. Entra in depressione e per questo comincia a tagliarsi. Dopo i primi tentativi di suicidio viene seguita da uno psichiatra e gli vengono somministrati farmaci antidepressivi.

Ma cosa fa Alyssa quando non è a scuola? Esce con gli amici cercando di sfuggire alla depressione e al dolore che prova ogni giorno e scrive sul suo diario.

Un giorno confessa a un’amica che le piacerebbe sapere come ci si sente a uccidere qualcuno, ma l’amica non sa che Alyssa, per soddisfare la sua curiosità, ucciderà una bambina di nove anni.

Alyssa come ogni adolescente ha vari account online. Sul suo profilo Twitter si trovano messaggi di “dipendenza” e “terrore”, e uno in particolare recita:

“Tutto quello che voglio nella vita è una ragione per tutto questo dolore”.

Ancora più inquietante è il suo profilo di Youtube. Prima dell’omicidio ha caricato un video dove tocca una rete elettrificata, poi costringe i due fratelli a fare lo stesso. Nella descrizione del video annuncia: “Qui è dove la cosa si fa interessante; i miei fratelli si fanno male”. Nel video si vede come Alyssa trae piacere nel vedere i fratelli soffrire. Forse vuole ucciderli? Se fosse così non sarebbe un caso che prima dell’omicidio Alyssa avesse scavato non una ma due tombe. Forse voleva uccidere i due fratelli, ma ha visto l’occasione per l’omicidio perfetto quando la sua vicina di nove anni è passata vicino casa sua. E l’ha colta al volo.

L’omicidio

Alyssa Bustamante e Elizabeth Olten

Un pomeriggio Alyssa decide di scavare due buche in un bosco vicino casa sua. Vuole scoprire cosa si prova ad uccidere qualcuno e si porta avanti con il lavoro. Probabilmente vuole uccidere i suoi due fratelli, ma quattro giorni dopo avere scavato le due tombe le si presenta un’occasione irripetibile. Elizabeth Olten, la sua vicina di casa di nove anni, sta tornando a casa dopo aver fatto visita ad un’amichetta. Non sappiamo come siano andate le cose nel dettaglio, ma Alyssa la vede e decide di ucciderla. La picchia, poi la pugnala al petto, la strangola, le taglia la gola e la butta nella fossa poco profonda scavata pochi giorni prima, ricoprendola di foglie.

Poi torna a casa come se niente fosse e scrive sul suo diario che finalmente ha ucciso qualcuno. Una volta che si passa quella fase in cui si pensa: “oddio non posso farlo”, risulta un’esperienza piacevole.

Completa la nota dicendo che deve prepararsi per andare in chiesa.

Non ci vuole molto prima che i genitori di Elizabeth si spaventino per l’assenza della loro figlia. Elizabeth ha paura del buio e non si allontanerebbe mai da casa di sua iniziativa. Quarantacinque minuti dopo la sua scomparsa, la madre chiama la polizia. Vengono organizzate varie squadre di ricerca, che si mettono subito in moto insieme a molti cittadini volontari della città. Cercano la piccola Elizabeth in ogni angolo della città, anche nella zona in cui si trova il suo cadavere. Alyssa però l’ha nascosto molto bene e i soccorritori non lo trovano.

Poi qualcosa accade, la gente comincia a mormorare e queste voci arrivano alla polizia. Una ragazza del vicinato sembra essere una possibile candidata come responsabile della scomparsa della piccola. La polizia fa visita ad Alyssa, che confessa e mostra alla polizia dove si trova il corpo della piccola Elizabeth.

Processo e condanna

Alyssa viene arrestata con l’accusa di omicidio di primo grado. Nonostante i suoi 15 anni,

il giudice stabilisce che sarà giudicata come un adulto.

In carcere, in attesa del processo, Alyssa continua a tagliarsi le braccia, persino con le unghie.

La polizia decide anche di metterla sotto osservazione per evitare che si tolga la vita. Dopo vari ritardi che hanno spostato l’inizio del processo, nel 2012 Alyssa si dichiara colpevole di omicidio di secondo grado e per la prima volta piange in aula alla vista dei suoi nonni. Ha dichiarato di essere molto di spiaciuta per quello che ha fatto, ed è rimasta a fissare il pavimento mentre il giudice leggeva la sua condanna: carcere a vita.

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