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Il rapimento alieno di Pier Fortunato Zanfretta

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Quello di Pier Fortunato Zanfretta è il caso italiano di abduction più noto e meglio documentato. Ora è in pensione, ma quando era in servizio ha vissuto 11 episodi di incontri ravvicinati del quarto tipo con alieni rettiliani.

Zanfretta dichiara che questi esseri, chiamati Dargos e alti quasi 3 metri, provengono dalla terza galassia, precisamente dal pianeta Titania. Starebbero valutando la terra come pianeta su cui trasferirsi in futuro.

La storia di Pier Fortunato Zanfretta

La storia di quest’uomo ha dell’incredibile anche perchè nel periodo dei suoi incontri, nella zona, sono stati registrati altri avvistamenti UFO. Protagonisti degli altri avvistamenti non sono stati solo i suoi colleghi e gli abitanti del luogo, ma anche il brigadiere Antonio Nucchi.

La notte del 6 dicembre 1978 sarebbe avvenuto il primo incontro, prima del quale Zanfretta avrebbe chiesto aiuto ai suoi colleghi tramite radio gridando

Non è umano! Non è umano!

E proprio in quel momento molti abitanti della zona riferiscono di aver visto una forte luce nella direzione in cui si trovava il metronotte.

Allarmati dalle grida via radio, due colleghi si precipitarono a cercarlo e lo trovarono in stato confusionale. Il suo corpo era molto caldo, fatto abbastanza strano se si pensa che erano in dicembre e a notte fonda.

Venne aperta un’inchiesta ma fu archiviata nel 1980. Zanfretta si sottopose a ipnosi regressiva e nelle sedute raccontò di essere stato sottoposto ad esami a bordo di un ufo.

Un anno dopo, nel dicembre del 1979, avvenne un altro incontro. Zanfretta sparì e venne ritrovata la sua auto abbandonata e nel cielo apparve una nuvola nella quale apparvero delle luci.

Un tenente dei carabinieri sparò contro la nuvola che subito sparì. Poco dopo venne ritrovato Zanfretta vicino alla macchina e successivamente si riportò un caso di black out circoscritto nelle vicinanze.

Il Tetraedro dorato

Caso Zanfretta, improntaIl metronotte afferma che i rettiliani gli hanno dato una sfera con all’interno un tetraedro dorato, che ha riposto in un luogo segreto e sicuro in quanto se qualcuno a parte lui si dovesse avvicinare verrebbe immediatamente fulminato.

Dice anche di essere obbligato mentalmente ad andare a vedere questa sfera circa due volte al mese.

Il caso ha suscitato un polverone mediatico, ma molte persone hanno preso in giro il povero Zanfretta dandogli del bugiardo.

Ricordiamo però che in una trasmissione televisiva uno dei carabinieri presenti all’epoca, ormai in pensione, affermò di essere stato testimone di un avvistamento ufo insieme ad altre persone, ma che il comando gli avrebbe “intimato” di tacere.

Gli esseri visti da Zanfretta erano davvero rettiliani? Stanno davvero per trasferirsi sulla terra? E che funzione ha la sfera donata al metronotte?

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