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Jesse Pomeroy, l’adolescente assassino

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Jesse Pomeroy è stato un criminale americano che ha torturato e ucciso vari ragazzi a partire dall’età di 12 anni. La sua storia mostra moltissime somiglianze con quella di un altro serial killer bambino: Cayetano Santos Godino.

Biografia

Jesse Pomeroy nacque nel 1859 nel Massachusetts e viveva con la madre il padre e il fratello maggiore, Charles Jr.

Il padre era un alcolizzato che spesso abusava dei figli. Quando era arrabbiato li portava in un capanno dove li spogliava e li bastonava fino a calmarsi. 

Jesse era di corporatura molto grande rispetto alla sua età e il suo occhio destro non aveva nè iride nè pupilla. Era di carattere chiuso e solitario e da piccolo fu vittima dei bulli del suo quartiere.

Come molti assassini e serial killer torturò e uccise vari animali della famiglia e dei vicini.

Le prime aggressioni

Nel 1871 e 1872 cominciarono ad essere riportati alla polizia casi di ragazzini attirati in zone isolate ed assaltati da un ragazzino poco più grande di loro.

Il primo fu William Paine, di quattro anni, che fu trovato un giorno in un piccolo capanno legato per le mani al tetto con la schiena piena di ferite.

Nessuno venne denunciato per il fatto. La seconda vittima fu Tracy Hayden, di sette anni, che Jesse aveva legato e torturato. Tracy aveva gli occhi pesti, i denti rotti, il naso fratturato e il torso pieno di ferite. Non venne denunciato nessuno ma si seppe che l’aggressore era un ragazzo dai capelli castani.

Nel 1872 fu la volta di Robert Maier, di otto anni, che venne spogliato e colpito con un bastone e fu obbligato a bestemmiare. Maier disse anche che mentre Jesse lo colpiva, si masturbava. 

La polizia cominciò dunque ad interrogare adolescenti coi capelli castani ma, nel passaparola, ad un certo punto la descrizione venne distorta e la polizia si mise a cercare un adolescente con la barba e coi capelli rossi.

Jesse Pomeroy era quindi libero dai sospetti e continuò le sue aggressioni. Nello stesso anno, a giugno, La vittima fu un bambino di sette anni che venne bastonato fino a che Jesse non raggiunse l’orgasmo.

Il primo arresto

La polizia a questo punto mette una taglia di 500 dollari sul misterioso criminale e la madre di Jesse decide stranamente di trasferirsi.

Si pensa che la madre avesse dei sospetti sul figlio, ma non lo denunciò mai alla polizia.

Jesse continuava a fare vittime, questa volta cominciando a morderle e ad usare coltelli per infliggere torture. Una delle sue vittime, Robert Gould di cinque anni, diede finalmente una descrizione completa del suo aggressore, dando anche il particolare dell’occhio completamente bianco.

Mentre passeggiava vicino alla stazione di polizia, Jesse venne riconosciuto da una sua vittima che venne subito arrestato e sottoposto ad interrogatorio.

Sotto minaccia di essere messo in prigione per 100 anni, finalmente, confessa tutto.

Venne condannato a rimanere in un riformatorio fino all’età di 18 anni ma la madre cominciò a battersi per farlo uscire.

Jesse trascorse solo 15 mesi in riformatorio prima di essere rimesso in libertà.

Gli omicidi

Jesse Pomeroy da adultoNel 1874 quindi, all’età di 14 anni, venne rimesso in libertà condizionale e la madre e il fratello promisero di tenerlo sotto controllo.

Due mesi dopo la liberazione di Jesse una bambina, Katie Curran, entrò nel negozio di giornali di Charles Jr, dove al momento si trovava Jesse, e chiese un quaderno. Il ragazzo disse che li aveva finiti e doveva andare a cercarne uno in cantina.

La bambina, di dieci anni, lo seguì tranquilla ma quando arrivò in cantina venne brutalmente sgozzata.

Dopo averla uccisa Jesse si ripulì dal sangue e tornò al negozio come se nulla fosse. La madre di Katie, non vedendola rientrare, diede l’allarme alla polizia ma un testimone dichiarò di avere visto qualcuno spingerla sul vagone di un treno e il caso venne archiviato come sequestro.

Prima di mietere la sua seconda vittima Jesse Pomeroy tentò un altro omicidio, sempre di un bambino, ma a causa di scomodi testimoni non poté sfogare i suoi istinti e così il piccolo Harry Field si salvò. La stessa sorte però non toccò al piccolo Horace Millen, di soli quattro anni.

Venne adescato con un pasticcino e, una volta portato in una zona isolata, Jesse lo aggredì con il suo coltello. Il corpo fu ritrovato da dei ragazzini che avvisarono subito degli adulti.

Secondo l’autopsia il corpicino presentava molte ferite difensive (sulle braccia e sulle mani), oltre alle quali si contavano 18 ferite al torace, un occhio pugnalato e ferite profonde allo scroto.

Il secondo arresto

I sospetti caddero immediatamente su Pomeroy che venne arrestato nonostante le accuse della madre e a cui venne rifiutato il diritto ad un avvocato.
In seguito all’arresto di Jesse sua madre perse il lavoro e fu costretta a vendere il suo negozio.

Quando cominciarono i lavoro di rimodernazione venne scoperto il cadavere della piccola Katie, in avanzato stato di decomposizione, nascosto sotto ad un cumulo di cenere.

Il processo di Jesse Pomeroy

Il processo di Jesse si svolse il 9 e 10 dicembre 1874. L’accusa voleva accusarlo di omicidio di primo grado, la cui pena era l’impiccagione, ma la difesa insistette sul fatto che avesse delle turbe psichiche.

Venne provato che Jesse sapeva esattamente che cosa aveva fatto e che era sbagliato e venne processato per omicidio di primo grado e venne condannato alla pena di morte.

Data la sua giovane età però nessun Governatore ebbe il coraggio di firmare la sentenza e quindi optarono per l’ergastolo da scontare in isolamento.

Durante la sua permanenza in carcere l’unica persona che lo visitò fu la madre.

Nel 1917 venne tolto dall’isolamento e nel 1929 venne messo in una casa di riposo, dove passò i suoi ultimi anni.

Morì nel 1932 senza mai mostrare rimorso per quello che aveva fatto.

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