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Tara Calico, un cold case formato Polaroid

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Tara Calico

I misteri che avvolgono le sparizioni di persone sono in grado di inquietare più di tanti efferati casi di omicidio. Persone apparentemente svanite nel nulla. Un nulla che, tuttavia, nulla non è mai. Dietro molte sparizioni “inspiegabili”, infatti, si celano macabri episodi di cronaca nera, omicidi seriali, torbide storie familiari.

La storia che andremo a presentare costituisce, a tutt’oggi, un enigmatico rompicapo investigativo. Un autentico, indecifrabile cold case. Il caso legato alla sparizione di Tara Calico intriga e tormenta al tempo stesso.

20 settembre 1988: la sparizione

28 febbraio 1969: nasce Tara Leigh Calico. Martedì 20 settembre 1988: sparisce Tara Leigh Calico. Siamo a Belen, città del New Mexico, USA: qui vive Tara, 19 anni. Tara ha una madre – Patty Doel –, lavora in banca e frequenta un ragazzo.

La mattina del 20 settembre 1988, Tara esce da casa alle 9:30 del mattino, in bicicletta. Generalmente, Tara è solita fare il giro in bici – sulla New Mexico State Road 47 – assieme alla madre. Tuttavia, Patty non viene: la strada è percorsa da persone poco affidabili. Patty, addirittura, consiglia a Tara di girare armata.

Le ore trascorrono e Tara non fa ritorno a casa: avrebbe dovuto giocare a tennis col proprio ragazzo nel pomeriggio. La madre, preoccupata, chiama la polizia. Le testimonianze sono verosimili ma non dimostrabili: alcuni dicono di averla vista in bici, altri affermano che la ragazza fosse seguita da vicino da un vecchio pick-up Anni ’50 bianco (o grigio chiaro) con tanto di cassone artigianalmente coperto. Fatto è che tutto ciò che rimane di Tara verrà trovato in strada: pezzi del walkman Sony e frantumi di una musicassetta. La madre sostiene che i frammenti del walkman e della musicassetta siano tracce lasciate da Tara tali da segnare il proprio percorso. Un rapimento.

I mesi passano e di Tara non si ha alcuna notizia.

15 giugno 1989: la misteriosa Polaroid

Port St. Joe, Florida. Nel parcheggio di un minimarket si consuma l’episodio chiave – sebbene ancora avvolto nel mistero – del caso Calico. Una donna, nel posto auto dove prima era parcheggiato un furgone Toyota privo di finestrini, raccoglie una fotografia. Una Polaroid.

La foto ritrae una giovane ragazza in posizione semi-sdraiata tenuta evidentemente prigioniera all’interno di un furgone. Le mani dietro la schiena, la bocca tappata con del nastro adesivo. Accanto alla ragazza è visibile una copia del libro “My Sweet Audrina”, romanzo del 1982 scritto da Cleo Virginia Andrews. Alle spalle della ignota ragazza, giace – mani dietro la schiena e bocca ancora tappata con nastro adesivo – un bambino. Anche la sua identità rimane ignota.

La foto è analizzata dai tecnici: si tratta di un film in uso dopo il maggio 1989.

La foto è trasmessa in onda, il 28 luglio, dal programma televisivo “A Current Affair”. A questo punto, si attiva il classico palleggio di ipotesi: è Tara la ragazza della Polaroid? E che dire del bambino? La madre di Tara, Patty Doel, è convinta che la ragazza in foto sia la figlia. Quali gli indizi? Il libro – “My Sweet Audrina” si dice fosse tra i preferiti di Tara – e la cicatrice sulla gamba.

E il bambino? In un primo momento, si pensa sia Michael Henley, del New Mexico, scomparso nell’aprile del 1988. Questa pista, tuttavia, si rivela non vera: i resti del corpo di Michael, infatti, saranno ritrovati, nel giugno del 1990, sulle Zuni Mountains. Gli investigatori ritengono che il ragazzino si sia inavvertitamente allontanato dal campeggio e dai propri genitori e, infine, deceduto di stenti.

2009: possibili collegamenti?

Tara Calico

Il caso di Tara Calico procede su un binario morto. Nel 2009, il capo della polizia di Port St. Joe – David Barnes – riceve due lettere, rispettivamente datate 10 giugno e 10 agosto 2009. Il timbro postale è quello della città di Albuquerque, New Mexico. La prima lettera contiene una foto stampata su un foglio di carta che ritrae un ragazzo: sulla bocca, una striscia a pennarello nero, a simulare il tipico nastro adesivo. La seconda lettera, invece, contiene la foto originale del ragazzo. Pochi giorni dopo, il 12 agosto, è il quotidiano locale “The Star” a ricevere una nuova lettera, contenente ancora l’immagine del ragazzo con la bocca tappata.

C’è chi, legittimamente, ha voluto leggere in queste lettere un collegamento al caso di Tara Calico. Le indagini, tuttavia, conducono all’ennesimo vicolo cieco.

Nel corso degli anni, emergono altre due enigmatiche foto, mai pubblicamente diffuse.

Nella prima (recuperata a Montecito, California), si notano il viso di una ragazza con la bocca tappata e un tessuto con trame a righe molto simile a quello che si vede nella Polaroid del 1989. Anche in questo caso, la pellicola fotografica risale alla seconda metà del 1989. Nella seconda foto, infine, si intravede, all’interno di un treno Amtrak, una ragazza (forse due) legata, occhi coperti, grandi occhiali neri. La pellicola risale almeno al 1990. La Polaroid del 1989 e le altre due foto costituiscono elementi che la stessa famiglia di Tara definisce attendibili. In realtà, profondi dubbi aleggiano attorno a queste tre foto.

Un caso ancora aperto

Tara Calico

Il caso di Tara Calico è ancora aperto. Rapimento a scopo pornografico, serial killer e altre piste investigative sono presi, ancora oggi, in considerazione. Nel corso degli anni, gli investigatori hanno esaminato prove (scarse), ascoltato testimoni, istituito taglie e ricompense (l’ultima nell’ottobre 2019: 20 mila Dollari offerti dall’FBI) e persino scartato confessioni di omicidio.

Come quella risalente al 2008, quando lo sceriffo della Contea di Valencia (New Mexico), Rene Rivera, afferma di aver ricevuto la testimonianza di due giovani, i quali – investita accidentalmente Tara, loro conoscente – avrebbero fatto sparire le tracce dell’accaduto. Un episodio, tuttavia, mai appurato.

Patty Doel muore nel 2006. Il giallo legato alle fotografie persiste. Investigatori, esperti e semplici appassionati ritengono che la ragazza della celebre Polaroid del 1989 non sia Tara. Troppe, infatti, le differenze tra il volto della ragazza del furgone e quello di Tara, ben apprezzabile in altre foto di repertorio.

Le indagini, invero, portano in una verosimile direzione: Tara è stata uccisa poco tempo dopo il suo rapimento.

Un uomo di nome Henry Brown rilascia una confessione alla polizia. Dopo la scomparsa di Tara, nel seminterrato di un certo Lawrence Romero Jr, nota un telo blu ad avvolgere il corpo di una donna. Romero, un tale di nome Dave Silva e un altro individuo confidano a Henry Brown che si tratta del cadavere di Tara Calico; al contempo, lo minacciano di morte qualora avesse spifferato tutto alla polizia. Stando ai racconti di Brown e della sua losca cerchia di conoscenti, Tara viene rapita e violentata dai già citati uomini e da un certo Leroy Chavez. Violentata, quindi pugnalata a morte, infine il corpo accuratamente nascosto (prima tra la vegetazione, poi nel seminterrato, infine gettato in uno stagno); la bicicletta sarà distrutta in una discarica.

Ricordate Rene Rivera, lo sceriffo della Contea di Valencia? Ebbene, alcune fonti citano Rivera in qualità di vice sceriffo nel 1988. Chi è, allora, lo sceriffo all’epoca della scomparsa di Tara Calico? Lawrence Romero Sr, padre di Romero Jr.

Lo sceriffo, dunque, avrebbe contribuito a celare l’omicidio commesso dal figlio e dalla sua banda di amici (coinvolti in traffici di droga) e a far sparire ogni tipo di traccia. Si dice anche che Romero Jr fosse sentimentalmente interessato a Tara; quest’ultima, però, frequentava già un altro ragazzo, Jeff Abeyta, anch’egli – stando alle fonti – impegnato in traffici di droga. Tutta questa storia, invero, non ha effettivi riscontri.

Una ragazza scomparsa, misteriose fotografie, dichiarazioni contrastanti, presunti testimoni ormai defunti, lacunosi indizi, fonti discrepanti. La sparizione di Tara Leigh Calico contiene molteplici quesiti, ancora oggi privi di risposta. Qual è stato il reale destino di Tara Calico? Chi sono, allora, la ragazza e il bambino immortalati nella Polaroid? Le inafferrabili verità del caso Tara Calico.

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