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Nikolai Ogolobyak – uccide e mangia adolescenti in nome di Satana

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Da corista della chiesa a leader di una setta satanica che uccide e cannibalizza i corpi di adolescenti: questa sarebbe la macabra storia Nikolai Ogolobyak.

La scomparsa degli adolescenti e il ritrovamento dei corpi

Alla fine del giugno 2008, di 4 adolescenti dai 15 ai 17 anni della provincia russa di Yoroslav non si hanno più notizie. All’inizio si pensa che i ragazzi in questione, Olga Pukhova, Varvara Kuzmin, Andrei Sorokin e Anna Gorokhova, siano andati nella regione di Tver per il festival “Invasion”, ma ben presto si scopre che le cose non sono andate in questo modo. Le indagini, tuttavia, inizieranno solo il 21 luglio.

La polizia effettua ricerche senza risultati, finché il 12 agosto dello stesso anno vengono ritrovati i corpi dei quattro adolescenti, fatti a pezzi. I resti dei giovani si trovano in delle tombe poco profonde in una zona desolata di Yoroslav. Come riporta il quotidiano russo Komsomolskaya Pravda, sono stati estratti arti e teste, casse toraciche aperte, cuori, scalpi, seni e genitali mutilati.

Il giorno seguente un gruppo di giovani che frequenta le scuole superiori di Yoroslav viene arrestato. Hanno dai 17 ai 19 anni, appartengono a famiglie benestanti e fanno parte di una setta satanica.

Nikolai Ogolobyak

Dopo l’arresto dei giovani, la polizia scopre che tutte le vittime avevano chiamato il numero di casa di Nikolai Ogolobyak, prestunto leader della setta e soprannominato “Il Conte”.

I resti delle vittime sono stati ritrovati a soli 250 metri dalla casa di Ogolobyak e una delle vittime aveva con sé un foglio con scritte le “101 regole del satanista”. È chiaro che vittime e carnefici sono stati in contatto per diverso tempo, prima della mattanza.

I precedenti della setta

Uno dei sospetti integranti della setta, Alexander Voronovich -soprannominato “Il Corvo”, “Hitler” e “L’Etiope”- ha confessato agli agenti che due anni prima lui e alcuni amici (Konstantin Baranov “Zanna”, Chistyakov Alexei “Morto”, Ogolobyak Nikolai “Il Conte” e Makovkin Anton “Dott. Goth”avevano deciso di andare in un cimitero a bere alcolici. Una volta lì, Ogolobyak aveva proposto di profanare una tomba recente. A turno i ragazzi hanno quindi scavato fino a trovare la bara, in cui riposava il corpo di una ragazza. Dopo aver riesumato il corpo, Ogolobyak ha aperto il petto del cadavere, estraendone il cuore. Makovin ha poi ordinato di smembrare il corpo e disfarsene.

Inizia così a formarsi quella che i ragazzi definiscono “setta satanica”, ma che in realtà nulla ha che vedere con il satanismo spirituale, ma che è di fatto quel satanismo acido di cui le cronache sono piene.

La polizia ricorda bene il ritrovamento di quel cadavere fatto a pezzi e di cui non era mai stati ritrovato il torso, crimine rimasto, sino a quel punto, senza responsabili.

Un anno dopo, nel 2007, la storia si ripete e i colpevoli vengono arrestati, ma subito rilasciati. Questo è l’anno in cui Anton Makovkin si unisce alla setta.

Prima della strage. Poteva essere evitata?

Il primo maggio 2008 la setta crocifigge un gatto. La data non è casuale, ma coincide con la Notte di Valpurga, un antico rituale pagano che celebra la primavera. Rituali che i ragazzi reputano satanisti, ma le cui informazioni vengono prese da internet da Konstantin Baranov “Zanna”.

A partire da quel giorno, ogni fine settimana la setta si riunisce al Leontief Cemetery, uno dei più antichi di Yaroslav, per commettere atti vandalici che i ragazzi reputano sempre come offerte a Satana: distruggono monumenti e tombe e collocano croci rovesciate. Di nuovo i ragazzi vengono scoperti, ma di nuovo rilasciati.

La strage

La notte del 28 giugno 2008, i membri della setta si riuniscono a casa di Ogolobyak. Si trova da solo in quanto sua madre si trova fuori città. La riunione è dovuta ad un avvenimento importante, l’iniziazione alla setta di Ksenia Kuznetsova (soprannominata “Punizione”), la fidanzata di Baranov. Per il rituale serve il sacrificio di un animale, ma proprio quella sera due delle vittime,Olga Pukhova di 15 anni e Anna Gorokhova di 16, telefonano a Ogolobyak. Appartengono alla sottocultura gotica ed esoterica e conoscono il proprietario di casa. Chiedono se possono andare a trovarlo e a questo punto Baranov ha un’idea: non eseguire più un sacrificio animale, ma un sacrificio umano. Le due inconsapevoli vittime vengono drogate e poi portate in un luogo appartato non lontano dal cimitero Donskoi.

Il rituale ha inizio.

Mentre le vittime vengono accoltellate -la stampa parla di 666 fendenti per vittima, il numero della bestia- Baranov legge una preghiera satanista trovata su internet e la sua ragazza Ksenia viene ricoperta del sangue delle vittime. Per lei questa è l’entrata ufficiale nella setta.

Dopo aver massacrato le giovani, gli aguzzini ne fanno a pezzi i cadaveri. Viene loro fatto lo scalpo, a una di loro viene estratto il cuore mentre all’altra viene reciso il seno sinistro. Queste parti del corpo vengono cotte sul fuoco e poi parzialmente mangiate. I vestiti e le scarpe delle vittime vengono bruciati, mentre i resti vengono sepolti in due tombe poco profonde.

Il rituale è completo.

Dopo essersi disfatti dei corpi, i giovani tornano a casa di Ogolobyak, dove rimarranno fino al giorno seguente.

La notte del 29 giugno 2008, un giorno dopo gli omicidi, altre due persone vanno a trovare Nikolai Ogolobyak. Si tratta dei sedicenni Andrey Sorokin e Varvara Kuzmina. Sorokin conosce tutti i presenti ed è un simpatizzante satanista. Kuzmina non vede di buon occhio la setta ed è proprio per questo che Sorokin la porta lì: vuole dimostrarle che i suoi amici sono perfettamente normali.

Kuzmina continua a non provare simpatia per la setta e verso mezzanotte chiama un’amica, a cui dice proprio questo: i membri della setta non le piacciono. Lo scenario della sera prima si ripete: i due adolescenti vengono portati nel luogo del precedente omicidio e accoltellati per poi venire fatti a pezzi. Dal cadavere di Sorokin viene asportato un lembo di pelle, che servirà a fare la copertina un libro satanico.

Dopo aver rubato soldi e cellulari alle vittime, i resti vengono sepolti insieme ai resti delle altre due vittime.

La polizia troverà alcune parti dei cadaveri delle giovani vittime a poca distanza dalla casa di Ogolobyak, segnalati da una croce capovolta a cui è stato crocifisso un gatto. Gli investigatori troveranno anche i resti di un falò tra le cui ceneri spuntano capelli umani.

L’arresto

Pochi giorni dopo il ritrovamento dei corpi, gli integranti della setta vengono arrestati. I ragazzi confessano subito, anche se alcuni di loro ritratteranno in seguito, chiedendo l’infermità mentale.

Dopo l’arresto, Anton Makovkin ha detto alla polizia:

“Satana mi aiuterà a sottrarmi alle responsabilità. Ho fatto molti sacrifici per lui”.

Un altro integrante della setta ha invece detto di avere pregato Dio, ma di non avere ottenuto benefici. Quando ha iniziato a pregare Satana, invece, le cose sarebbero migliorate.

Il processo è inziato il 24 febbraio 2010 e il 26 luglio dello stesso anno sono state lette le condanne:

  • Nikolai Oholobyak, in quanto organizzatore degli omicidi e unico maggiorenne all’epoca, è stato condannato a 20 anni in una colonia penale di massima sicurezza;
  • Konstantin Baranov eAlexander Voronov – 10 anni ciascuno in una colonia penale di massima sicurezza ;
  • Alexey Solovyov e Alexey Chistyakov – 9 anni ciascuno in una colonia penale;
  • Ksenia Kovaleva – 8 anni in una colonia penale (poi ridotti a 6 in appello);
  • Sergey Karpenko – 2 in una colonia penale;
  • Ad Anton Makovkin è stata diagnosticata schizofrenia ed è stato condannato a trattamento psichiatrico obbligatorio.

Nel marzo 2011 Ksenia Kovaleva viene rilasciata in quanto malata terminale di cancro.

Gioventù disadattata, malattie mentali, rituali satanici improvvisati. Così sono morti 4 adolescenti russi. Un caso che mette i brividi e che ci fa riflettere sulla violenza che, sempre più spesso, dilaga anche fra i giovanissimi.

Fonti: https://www.newsru.com

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