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Diabolicus – Le radici del male

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Come mai sei caduto dal cielo,

Lucifero, figlio dell’aurora. Come mai sei steso a terra,

signore dei popoli? Eppure tu pensavi “Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono;

dimorerò sul monte dell’assemblea,

nelle parti più remote del settentrione.

Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo”.

E invece sei stato precipitato negli Inferi,

nelle profondità dell’abisso!

I versi del profeta Isaia (Isaia 14, 12-15) caratterizzano la quarta di copertina di “Diabolicus – Le radici del male”, ad introdurre con forza il tema portante dell’opera in questione. L’autore è Claudio Razeto: giornalista del celebre “Paese Sera” e de “Il Messaggero”, scrittore, esperto di archivi storico-fotografici, reporter di guerra, autore di saggi storici, collaboratore di riviste storiche quali “Focus Storia” e BBC History Magazine”.

Diabolicus

Il titolo del libro è eloquente: “Diabolicus”, il Diavolo, il Male in tutte le sue declinazioni storico-culturali.

Il libro si compone di una introduzione, un preambolo e sette capitoli.

La figura del Diavolo – ed il pantheon incarnante il maligno ad esso connesso – viene analizzata e attentamente sviscerata dall’autore. Attraverso questo godibile saggio, il lettore compie un viaggio prettamente storico all’interno del Maligno: un complesso, minuzioso excursus tra storia, religione, arte, antropologia, superstizione, credenze, usanze, leggende, attualità, vicende criminali.

L’arco temporale preso in esame è assai vasto: dagli Assiri alla cultura greca e romana, dagli Israeliti al Medioevo, dalla caccia alle streghe alla Massoneria, dal Sabba alle sedute spiritiche di gran moda nella prima metà del Novecento, sino ad arrivare ai giorni nostri, epoche in cui il Maligno e l’Occulto trovano spazio e risalto – e venerazione – in società segrete, nella musica, nel cinema, persino nei videogames.

Degno di nota il riferimento inerente ad un particolare aspetto del satanismo contemporaneo: devozione a Satana e musica, elementi che hanno trovato e trovano nei gruppi black metal nordeuropei (Mayhem, Gorgoroth e via dicendo) e nel cosiddetto “Black Metal Inner Circle” (o “Black Circle” o “Svarte Sirkel”) reciproca linfa.

Tanto immancabili quanto puntuali gli accenni alla cronaca nera, anche italiana, i cui fatti si intrecciano e si intersecano – in forma più o meno diretta, marcata e comprovata – con l’occulto e forme di satanismo rituale od acido. Gli omicidi legati al cosiddetto Mostro di Firenze, il delitto di Chiavenna (Suor Maria Laura Mainetti assassinata da Ambra Gianasso, Veronica Pietrobelli e Milena De Giambattista) ed i crimini messi in opera dalle Bestie di Satana costituiscono solo alcuni degli episodi citati.

Davvero pregevole il riferimento, a conclusione del libro, a “Sad Satan”, enigmatico videogioco dalla storia ancora tutta da decifrare ed approfondire.

Un libro, dunque, da apprezzare e conservare.

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