Sebbene l’incidente del passo Dyatlov sia accaduto la notte del 2 febbraio 1959, e se ne sia molto discusso per la sua particolarità, io l’ho scoperto pochissimo tempo fa. E ne sono rimasta affascinata.
Il mistero
Tutto comincia con la spedizione di 9 escursionisti ritrovati morti su un passo nella parte settentrionale dei monti Urali, rinominato “Passo Dyatlov” dal nome del capo della spedizione dopo l’incidente.
I nove escursionisti sono stati ritrovati a qualche centinaio di metri fuori dalla loro tenda, senza scarpe né vestiti adatti alle basse temperature (circa -30 gradi), né oggetti di sopravvivenza come bussole, coltelli, o razzi segnalatori.
Il mistero nasce, oltre che per la strana ubicazione dei cadaveri poco fa elencata, dal fatto che la notte dell’incidente molte persone dichiararono di avere avvistato strane luci provenienti dal quella direzione, dal ritrovamento di componenti radioattive sui corpi e dalla colorazione brunastro-arancione che, secondo un testimone, avevano i cadaveri durante il funerale.
La spedizione
Dieci giovani avevano organizzato questa spedizione con gli sci di fondo per raggiungere il monte Otorten. Dai diari ritrovati, e aggiornati al giorno prima dell’incidente, è possibile ricostruire le tappe del viaggio: il 25 gennaio raggiunsero la cittadina di Ivdel’, raggiunsero poi l’ultimo centro abitato prima del passo che avrebbero percorso, e il 27 gennaio si misero in viaggio per il passo.
Uno dei componenti si sentì male e abbandonò la spedizione, salvandosi inconsapevolmente la vita.
Il 31 gennaio raggiunsero un altopiano e lasciarono del cibo in una radura per il viaggio di ritorno e il giorno dopo cominciarono a percorrere il passo.
Inizialmente avevano pensato di valicare il passo e accamparsi dall’altro lato, ma le condizioni meteorologiche peggiorarono, con una tormenta di neve che fece loro perdere l’orientamento, spingendoli nella direzione sbagliata.
Tuttavia capirono di essere sulla via sbagliata e decisero di accamparsi sul posto e aspettare condizioni migliori. Da quel momento nessuno sa cosa sia successo loro.
Le prime ricerche
Le ricerche cominciarono il 20 febbraio, dopo che la loro associazione sportiva non aveva ricevuto il telegramma che avrebbero dovuto inviargli per comunicargli la loro posizione.
La tenda fu ritrovata il 26 febbraio, molto danneggiata, e con delle impronte che si dirigevano dalla tenda verso i boschi vicini. Vicino all’inizio del bosco, sotto ad un albero, vennero ritrovati i primi due cadaveri quelli di Jurii Krivoniščenko e Jurij Dorošenko.
Altri tre corpi furono ritrovati fra l’albero e l’accampamento, come se stessero cercando di ritornare indietro. Gli altri 4 corpi non vennero ritrovati che nel mese di maggio, sotto diversi metri di neve.
Quando furono sottoposti ad autopsia si scoprì che a un corpo mancava la lingua, due corpi avevano sofferto un trauma cranico (uno lieve e uno più serio), e due avevano la cassa toracica pesantemente fratturata.
Il medico legale disse che tali lesioni sarebbero potute accadere con la forza dell’impatto di un incidente stradale, ma non era presente nessuna ferita esterna. Cosa era successo dunque?
La polizia cominciò ad investigare e vennero stabiliti i seguenti elementi:
- la tenda era stata lacerata dall’interno e le persone erano uscite contemporaneamente, ma senza i vestiti adatti e le attrezzature per poter sopravvivere.
- le vittime erano morte tra le sei e le otto di sera, dopo aver cenato, e non vi era nessuna presenza di altre persone nelle vicinanze.
- inoltre, alcuni vestiti presentavano alti livelli di contaminazione radioattiva.
Questi elementi, in aggiunta alle testimonianze di luci provenienti dalla zona durante la stessa notte dell’incidente, hanno spinto la gente a formulare varie teorie fra cui l’ipotesi UFO.
Ipotesi
Al giorno d’oggi nessuno ha saputo dare una spiegazione logica; qualcuno parla di una slavina, altri di ufo o forze soprannaturali.
Un altro dato scoperto dopo l’incidente è stato che in quella zona il governo stava facendo alcuni esperimenti. Possono essere stati questi a spaventare gli escursionisti?
In questi esperimenti erano coinvolti UFO o alieni? Qualcosa ha spaventato 9 escursionisti esperti tanto da spingerli a lacerare la loro tenda dall’interno e scappare quasi nudi, di notte, a -30 gradi senza attrezzature.
Perché hanno dovuto lacerare la tenda? Era sicuramente una tenda termica, spessa vari millimetri, perché non usare l’entrata? Era forse bloccata da qualcosa o da qualcuno?
E perché non usare un coltello o un accetta, ma strapparla con le unghie e con i denti? Nessun coltello è stato ritrovato vicino ai cadaveri, la tenda deve essere stata lacerata manualmente. E perché alcuni erano in biancheria intima?
Qualsiasi escursionista (esperto e non) sa perfettamente che uscire senza adeguate protezioni, a meno 30 gradi e per di più di notte con scarsa visibilità equivale alla morte. Che cosa ha terrorizzato tanto questi 9 giovani?
Il rischio slavine nella zona non era molto alto, ma anche supponendo che si fossero spaventati per il rumore di una slavina, perché non uscire dall’entrata? Era forse ostruita?
In ogni caso le slavine durano pochi minuti, perché non tornare una volta visto che effettivamente non c’era stata nessuna valanga?
Esperimenti nucleari?
Un elemento anomalo che ha catturato maggiormente l’attenzione degli studi è stata la presenza di sostanze radioattive sui corpi. Come potevano essersi contaminati con elementi radioattivi?
Uno di loro lavorava in una centrale nucleare, è vero, ma non era un addetto al nocciolo, era un semplice impiegato. E anche ammettendo che alcuni suoi vestiti potessero essere stati contaminati, i livelli rilevati indicavano una forte esposizione a materiali radioattivi.
Questi livelli hanno forse a che fare con il colorito brunastro dei cadaveri? Ricordiamo che questo colorito era presente in tutti i cadaveri ed era uniforme e questo porterebbe ad escludere il colore che assume la pelle a causa dell’ipotermia e della cancrena, che non è omogeneo e soprattutto è diverso per ogni persona.
Forse sono stati avvelenati da qualche sostanza che ha provocato loro allucinazioni, ma non è stato rilevato niente durante l’autopsia.
L’unico fatto spiegabile potrebbe essere l’assenza della lingua, riconducibile alla decomposizione che, in ambienti con temperature estreme, non è sempre omogenea.
O forse, ricollegando tutti i punti, potrebbe essere stata prelevata volontariamente da qualcuno? Ma da chi? Non sono state trovate tracce di esseri umani nei dintorni, ma potrebbe trattarsi in vece di esseri non umani?
Quel che è certo è che qualcosa ha spaventato a morte i 9 giovani, portandoli ad un comportamento irrazionale che li ha condotti alla morte.