Due persone sono rimaste uccise e altre due sono disperse in seguito a un’esplosione in due impianti chimici della Basf, in Germania. Il colosso tedesco ha consigliato ai residenti di rimanere in casa.
Oltre ai morti e ai dispersi, sei persone sono rimaste gravemente ferite nell’esplosione come riporta il gigante della chimica su Twitter.
L’esplosione è avvenuta questa mattina intorno alle 11.30 e ha provocato un grande incendio.
Il capo dei pompieri della città di Ludwigshafen, dove è accaduto l’incidente, ha affermato che i pompieri sono all’opera per spegnere l’incendio, ma vi sono “incertezze sulla natura dei gas sprigionati”.
Oltre al fuoco, infatti, un’imponente colonna di fumo si è alzata al cielo a partire dal complesso industriale.
Ore dopo l’esplosione i pompieri stanno ancora cercando di estinguere l’incendio. Un dirigente della BASF, Uwe Liebelt ha dichiarato:
Non siamo riusciti a stabilire nessun pericolo per la popolazione.
Le autorità locali hanno chiesto ai residenti della zona di rimanere in casa chiudendo porte e finestre. Hanno anche chiesto alle scuole e agli asili di non fare uscire i bambini dagli istituti, ma non è ancora stato dato nessun ordine di evacuazione.
Le cause dell’esplosione non sono ancora note e la BASF sta investigando per capire quali possano essere state. Alcuni dei residenti hanno accusato irritazioni dell’apparato respiratorio.
Sia la BASF che i servizi di emergenza hanno controllato l’aria in cerca di sostanze inquinanti, ma non hanno trovato valori elevati.
Per i cittadini, comprensibilmente spaventati, è stata aperta una linea dedicata.
Domenica scorsa c’era già stata un’altra piccola esplosione in un altro impianto della ditta, in cui 4 persone sono rimaste ferite. La BASF ha dichiarato che i due incidenti non sono collegati
Nel 1921 la BASF era stata protagonista di un’altra esplosione in un impianto vicino a Ludwigshafen nella quale erano morte quasi 600 persone. Nel 1948 invece, sempre a causa di un’esplosione, c’erano stati 200 morti e più di 3800 feriti.