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Carl Newton Mahan, assassino a sei anni

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Carl Newton Mahan a soli sei anni ha ucciso un amichetto di otto sparandogli con il fucile del padre.

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I fatti

E’ il 18 maggio 1929 quando Carl Newton Mahan uccide il suo amichetto, Cecil Van Hoose. Entrambi abitano a Paintsville, in Kentucky, una cittadina di minatori dove la vita è alquanto dura.

La grande crisi avrebbe colpito gli Stati Uniti di lì a qualche mese ma la gente già faticava a sopravvivere. Proprio per questo motivo Carl e Cecil stavano cercando pezzi di ferro da poter vendere per racimolare qualche soldo.

Carl ne trova uno ma Cecil glielo strappa di mano e poi lo colpisce. Carl corre allora a casa, sale su una sedia e prende il fucile che il padre tiene sopra alla porta. Poi torna da Cecil.

Quando vede l’amichetto gli grida “Ora ti sparo!”, poi preme il grilletto. Cecil muore e Carl diventa uno fra gli assassini più giovani della storia.

Colpevole o no?

Nonostante Carl abbia ucciso Cecil in molti si sono chiesti se sapesse davvero quello che stava facendo.

E’ vero che i bambini a sei anni sanno distinguere le cose buone da quelle cattive, ma è anche vero che guardano il comportamento degli adulti intorno a loro per capire come comportarsi e una cittadina di minatori nel 1929, forse, non era l’ambiente migliore per crescere.

Nonostante ciò Carl viene mandato a processo.

Il processo

mahanPochi giorni dopo avere sparato al suo amico Cecil, Carl viene mandato a processo. Lì il bambino descrive i fatti e racconta perchè ha ucciso l’amico.

Dopo la sua testimonianza il processo va avanti tutto il giorno e Carl passa il resto del tempo al tavolo della difesa, a volte addormentandosi come è normale per un bambino della sua età.

Dopo il processo la giuria si riunisce per stabilire un verdetto e dopo trenta minuti decide di accusarlo di omicidio preterintenzionale, condannandolo a 15 anni da passare in un riformatorio. Carl può tornare a casa in attesa dell’esecuzione della condanna, grazie alla cauzione di 500 dollari che i suoi genitori pagano con l’aiuto di amici e parenti.

Dopo la sentenza l’opinione pubblica si divide: c’è chi considera la pena troppo lieve e chi invece la considera troppo pesante e la famiglia di Carl comincia a ricevere lettere di solidarietà ed altre di sdegno.

Finalmente un giudice emette un writ (uno schema processuale di tutela dei diritti) in cui si ordina di non mandare il piccolo Carl in riformatorio. Il bambino è finalmente libero di tornare a casa.

Poco si sa della vita di Carl Newton Mahan dopo il processo. Sappiamo solo che torna a casa, si trasferisce nella Contea di Jefferson e che muore nel 1958 all’età di 35 anni.

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