Yoshio Kodaira è stato un serial killer giapponese, attivo dal 1932 al 1946. I suoi reati includevano stupri, omicidi e necrofilia.
Yoshio Kodaira
Yoshio Kodaira nasce nel 1905 in una famiglia povera, con un padre alcolizzato e violento. Yoshio sarà mai uno studente modello, nemmeno alle elementari dove le maestre lo ricordano come svogliato.
Complice la balbuzie, i brutti voti di Yoshio continuano e il ragazzo decide di lasciare la scuola. Comincia invece a lavorare, ma non dura mai più di pochi mesi in ogni lavoro.
A 18 anni mette incinta una ragazza e diventa papà. Per scappare dalle sue responsabilità di padre, decide di arruolarsi in marina. Nel 1927 partecipa a delle incursioni in Cina, commettendo omicidi e stupri.
Durante la sua confessione racconterà un episodio avvenuto proprio in quel periodo:
Io e quattro o cinque dei miei compagni siamo entrati in una casa cinese. Abbiamo legato il padre e l’abbiamo chiuso in un armadio. Abbiamo rubato i gioielli e stuprato le donne. Abbiamo persino infilzato una donna incinta con una baionetta e le abbiamo estratto il feto dal ventre. Anche io ho partecipato a quelle azioni depravate.
Gli omicidi
Dopo aver lasciato la Marina, nel 1932, si sposa con una ragazza nonostante le proteste della famiglia di lei. I due litigano spesso e nel culmine di un litigio Yoshio uccide suo suocero, ferendo altre sei persone della famiglia.
Dopo l’omicidio viene condannato a 15 anni di lavori forzati, ma viene liberato nel 1940 con l’amnistia generale.
Dopo essere uscito di prigione trova lavoro in un cantiere navale. Molti dei suoi subordinati sono donne e Yoshio le spia spesso mentre si lavano dopo il lavoro.
Il 25 maggio 1945 l’uomo stupra e strangola una ragazza di 15 anni, Miyazaki Mitsuko, e abbandona il suo cadavere dietro a un rifugio antiaereo.
A causa della guerra il cadavere non viene scoperto e Yoshio, incoraggiato da quel successo, continua a uccidere.
Il 22 giugno stupra e uccide la trentenne Ishikawa Yori. Il 12 luglio è la volta della trentaduenne Nakamura Mitsuko, poi della ventiduenne Kondo Kazuko.
Seguiranno Matsushita Yosh’e, 21 anni, Shinokawa Tatsue, 17 anni, Baba Hiroko, 19 anni, Abe Yoshiko-on, di 15 anni e altre due ragazze.
L’ultimo omicidio
Senza più colleghe da uccidere, Yoshio comincia a cercare le sue vittime per la strada o nei mercati. E’ proprio così che conosce la diciassettenne Midorikawa Riyuko.
Fra i due nasce un’amicizia e Yoshio la visita spesso a casa, presentandosi ai parenti con il suo vero nome. Questo errore gli sarà fatale.
Il 6 agosto 1946 Midorikawa sparisce dopo aver detto alla famiglia che si sarebbe recata da Yoshio per un colloquio di lavoro. Il suo corpo verrà però ritrovato pochi giorni dopo. Nello stesso periodo viene ritrovato anche il corpo di un’altra ragazza scomparsa.
La polizia va a casa di Yoshio per interrogarlo e lui confessa tutto spontaneamente. Il 20 agosto 1947 viene condannato a morte.
Oltre agli omicidi ha confessato anche 30 stupri (in cui aveva lasciato la vittima viva) e lo stupro di una donna morta.
Yoshio viene impiccato il 5 ottobre 1949.
Vuoi leggere più storie di assassini giapponesi, alcune delle quali inedite sul sito? Clicca qui