Home omicidi cannibali Albert Fish – il pedofilo cannibale

Albert Fish – il pedofilo cannibale

15481
0

Albert Fish è uno dei più efferati serial killer, pedofili e cannibali di tutta la storia. Conosciuto anche come l’Uomo grigio, il Lupo mannaro di Wysteria e il Vampiro di Brooklyn, fu attivo dal 1924 al 1932. Gli anni di attività si riferiscono solo agli omicidi che si sono potuti provare, ma lui dichiarò di avere ucciso anche prima.

Fish è conosciuto per essere stato un torturatore, killer, pedofilo e cannibale con varie perversioni sessuali. Venne arrestato e condannato alla sedia elettrica per l’omicidio di Grace Budd, una bambina di dieci anni.

L’Infanzia di Albert Fish

L’infanzia di Fish, come per quasi tutti i serial killer, è una tappa molto importante e decisiva per lo sviluppo della sua deviazione.

Albert nacque a Washington nel 1870 e aveva altri 3 fratelli.

Il padre era di 43 anni più vecchio della madre e morì quando Albert aveva 5 anni. Il piccolo venne mandato dalla madre in un orfanotrofio perchè da sola non poteva sfamare tutti i suoi figli.

All’orfanotrofio Albert fu vittima di molti soprusi. Veniva preso in giro per il suo nome, Hamilton, tanto da decidere di cambiarlo definitivamente in Albert.

Oltre alle prese in giro veniva spesso picchiato con dei bastoni ma ben presto si accorse di trarre piacere dal dolore fisico.

Raccontò di avere avuto anche delle erezioni mentre lo picchiavano e questo aumentò le prese in giro nei suoi confronti.

Qualche anno dopo sua madre trovò un lavoro stabile che le permise di riprendersi suo figlio, ma evidentemente era già troppo tardi.

All’età di soli 12 anni Albert intraprese una relazione omosessuale con un garzone. Fin da giovane praticava la coprofagia (ingestione di feci e urine).

Nel 1890 si trasferì a New York dove cominciò a prostituirsi e in quel periodo racconta anche di aver cominciato a violentare ragazzi

Il matrimonio

La madre, vedendo in suo figlio qualcosa di strano, decise di combinargli un matrimonio con una ragazza di 9 anni più giovane di lui. Ebbero 6 bambini, ma Albert continuò con gli stupri.

Nel 1903 venne arrestato per appropriazione indebita e durante la detenzione ebbe diversi rapporti sessuali con altri carcerati.

Nel 1917 la moglie lo abbandonò per andare a vivere con il suo amante. Anche questa umiliazione andò a sommarsi a tutte le altre.

Cominciò persino a sentire delle voci e una volta si avvolse in un tappeto perchè glielo avrebbe ordinato San Giovanni. Ricordiamo che molti membri della sua famiglia erano affetti da problemi mentali e uno in particolare era un maniaco religioso.

L’autolesionismo

Fu in questo periodo che cominciò ad autolesionarsi, infilandosi aghi nell’inguine e nell’addome,

tanto che dopo il suo arresto i raggi x mostrarono che nel suo corpo vi erano 29 aghi.

Aveva anche l’abitudine di inserire nell’ano della lana imbevuta di combustibile, dandogli poi fuoco e quella di picchiarsi con una paletta di legno piena di chiodi.

Nonostante non abbia mai molestato i suoi figli, spingeva sia loro che i loro amichetti a picchiarlo con lo stesso arnese. Sviluppò interesse anche verso il cannibalismo e cominciò a cibarsi solo di carne cruda, che serviva anche ai suoi figli.

Cominciò poi a viaggiare per gli Stati Uniti facendo l’imbianchino e proprio in questo periodo cominciò a molestare sessualmente dei bambini.

Secondo i suoi racconti sarebbero stati più di cento, in maggior parte con meno di sei anni.

Le sue vittime preferite erano persone con ritardi mentali e afro-americani perchè pensava che nessuno avrebbe sentito la loro mancanza quando fossero morti.

Nel luglio 1924 cercò di adescare una bambina di 4 anni, Beatrice Kiel, ma fortunatamente i genitori se ne accorsero e lo allontanarono.

Nello stesso anno cominciò a sentire la voce di Dio che gli diceva di torturare e mutilare bambini, cosa che effettivamente fece con i suoi “strumenti dell’inferno”, un maglio per la carne, un pugnale ed un seghetto.

Omicidio di Grace Budd

Grace Budd e Yetta Abramowitz, due vittime di Albert Fish

Il 25 maggio 1928 Fish vide un annuncio su un giornale in cui Edward Budd, 18 anni , cercava un lavoro.

Tre giorni dopo Fish si presentò all’indirizzo scritto sull’annuncio col pretesto di volere assumere Edward.

In realtà, come confesserà egli stesso, il suo piano era quello di guadagnarsi la sua fiducia per poi legarlo, mutilarlo e lasciarlo a morire dissanguato.

Si presentò alla famiglia con un falso nome, dichiarò di voler assumere Ed e un suo amico e che sarebbe tornato dopo qualche giorno.

Quando tornò vide che Ed aveva una sorellina di 10 anni, Grace, e decise di cambiare i suoi piani: inventò che quella stessa sera sarebbe dovuto andare al compleanno della sua nipotina, e chiese il permesso alla famiglia di portare con sé la piccola Grace.

I genitori acconsentirono e quella fu l’ultima volta che la videro.

Lettera scritta ai genitori di Grace

Lettera di Albert Fish

Albert Fish scrisse una lettera alla famiglia di Grace, sette anni dopo averla uccisa, indirizzandola alla madre.

Raccontò che nel 1894 un suo amico, tale John Davis, mentre lavorava come marinaio aveva visitato la Cina.

Il paese in quegli anni stava soffrendo una forte carestia e la carne era estremamente cara.

L’amico gli aveva riferito che tutti i bambini sotto i dodici anni venivano venduti come cibo, per non far morire di fame gli altri.

John rimase in Cina talmente a lungo che la carne umana cominciò a piacergli. Al suo ritorno a New York rapì due bambini, li torturò per rendere la loro carne più tenera e se li mangiò.

John elogiava spesso la carne umana, tanto che Albert fu curioso di provarla.

La lettera prosegue quindi raccontando che il 3 giugno 1928 si era recato da loro e avevano pranzato insieme.

La piccola Grace si era seduta sulle sue ginocchia e lui aveva deciso di mangiarla.

La portò con sé con la scusa di portarla alla festa della sua nipotina, invece la portò in una casa vuota. Entrò per prepararsi lasciando la piccola fuori in giardino, poi la chiamò dalla finestra.

Quando Grace entrò trovò Albert completamente nudo, cominciò a piangere e a chiamare la mamma.

La spogliò, mentre lei scalciava e mordeva, la soffocò e poi la tagliò a pezzi per portarne la sua carne a casa.

Raccontò di come arrostì il suo sedere nel forno e di come impiegò nove giorni per mangiarla tutta. Infine, dichiara di non averla stuprata anche se avrebbe potuto farlo.

Fu proprio grazie a questa lettera che Albert venne arrestato. La lettera presentava un emblema grazie al quale risalirono a lui e lo arrestarono. Dopo il suo arresto si scoprirono altri crimini:

L’omicidio di Francis McDonnell

Nel luglio 1924 venne riportata la scomparsa di un bambino di 8 anni, Francis McDonnell. Fu ritrovato in un bosco, impiccato con le proprie bretelle. L’autopsia dimostrò che era stato violentato e che erano presenti lacerazioni alle gambe e all’addome.

L’omicidio di Billy Gaffney

Nel febbraio del 1927 Billy Beaton di 3 anni, suo fratello di dodici e un loro amico, Billy di 4 anni, stavano giocando insieme. Quando il più grande si allontanò, i due bimbi sparirono.

Beaton fu ritrovato sul tetto e quando gli venne chiesto dove era Billy rispose che l’aveva preso l’uomo nero.

Il suo corpo non fu mai trovato, ma la descrizione che Beaton fece dell’uomo nero, insieme con gli indizi della lettera mandata alla famiglia di Grace Budd, condusse a Fish.

La confessione di Albert Fish

Dopo il suo arresto Albert confessò come uccise Billy Gaffney. Disse di averlo accompagnato in una strada solitaria, di averlo spogliato, legato e imbavagliato.

Bruciò i suoi vestiti e gettò via le sue scarpe poi lo abbandonò lì e tornò a casa. Il giorno seguente tornò dal bambino e lo frustò con una frusta costruita da lui.

gli frustò il sedere a sangue, poi gli tagliò le orecchie, il naso, gli incise la bocca da orecchio a orecchio e gli strappò gli occhi. Solo allora morì.

Lo pugnalò allo stomaco e avvicinò la sua bocca per bere il sangue che ne fuoriusciva. Poi lo fece a pezzi e li mise in una valigetta che portò a casa.

La testa, i piedi, le braccia e le gambe dal ginocchio in giù li mise invece in un sacco con delle pietre e lo buttò in uno stagno.

Tornò a casa e con le orecchie, il naso, con pezzi della faccia e del ventre preparò uno stufato.

Poi raccontò come aveva cucinato il sedere del bambino: lo tagliò a metà, tagliò il pene e i testicoli e lavò il tutto. Poi mise del bacon sopra le natiche e mise il tutto in forno.

Dichiarò inoltre che fosse la cosa più buona che avesse mai mangiato.

Mangiò la carne in quattro giorni, tuttavia disse di non aver potuto mangiare i testicoli perchè non riusciva a masticarli. Li gettò allora nel gabinetto.

L’esecuzione

Esecuzione
Il suo processo per la morte di Grace Budd cominciò nel 1935 e venne sentenziato alla pena di morte nel 1936 tramite sedia elettrica.

Fish non era affatto preoccupato, anzi disse che la sedia elettrica sarebbe stata la “suprema emozione della sua vita”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here