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Joachim Kroll – uno spietato assassino con il QI bassissimo

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Joachim Kroll è stato un assassino, pedofilo, necrofilo e cannibale tedesco.

Cenni biografici

Nacque in Germania nel 1933 in una famiglia povera. Aveva 6 fratelli e il padre faceva il minatore. Per questo motivo la sua educazione fu molto scarsa e da test successivi il suo QI risultò di appena 76.

Abbastanza strano se si considera che di solito i serial killer hanno un quoziente intellettivo alto.

Presentava però un’altra caratteristica molto comune nei serial killer: bagnava il letto anche da grande.

Dopo la morte del padre l’unico suo punto di riferimento era diventata la madre. Da sempre timido e riservato, non aveva molti amici e dopo la morte della madre qualcosa in lui scattò.

Gli omicidi

Cominciò a uccidere nel 1955, dopo la morte della madre, e quello che faceva alle sue vittime era terribile.

Di solito strangolava velocemente la vittima, poi aveva dei rapporti col cadavere. In seguito si masturbava di nuovo sopra al corpo e ne tagliava delle parti che si portava a casa per mangiarle.

Sulla via del ritorno faceva sesso con una bambola gonfiabile che aveva comprato apposta.
Le sue vittime erano bambine, adolescenti e adulte ma non venne arrestato subito perchè cambiava spesso il luogo degli omicidi e, anche grazie al fatto che c’erano altri assassini nella zona a quel tempo, la sua cattura tardò ad arrivare.

Uccise così tante persone che durante la confessione non ricordava tutte le sue vittime. 

Il primo omicidio del quale si ricordò fu quello della diciannovenne Inngard Strehl che violentò e uccise in un granaio nel febbraio 1955. Poi toccò alla dodicenne Erika Schuletter, violentata e uccisa nel 1956.

Dopo la sua cattura ammise che provò il cannibalismo per capriccio e gli piacque talmente tanto che continuò a farlo, anche per risparmiare sulla spesa.

Ai corpi di molte vittime venivano infatti tagliati i glutei e altre parti del corpo che Joachim portava a casa per mangiarli.

Arresto

joachim krol

Nel 1976 venne arrestato per il rapimento di Marion Ketter, una bimba di 4 anni. La polizia cominciò a interrogare le persone del suo quartiere quando a un certo punto uno dei vicini di Kroll disse che aveva continuamente problemi con le tubature che risultavano sempre intasate.

Quando aveva chiesto al suo vicino se ne sapesse qualcosa, lui aveva risposto semplicemente: “budella”.

La polizia entrò quindi a casa di Kroll dove trovarono il corpo della piccola Marion fatto a pezzi.

Alcune parti erano in frigorifero mentre una manina stava bollendo in una pentola e le sue budella erano incastrate nelle tubature del lavandino.

Processo

Kroll venne sottoposto a un processo lungo 151 giorni dove confessò 14 omicidi, ma gliene vennero riconosciuti solo 8.

Kroll pensava che sarebbe stato operato per curarlo dalla mania omicida e poi rilasciato.

Invece venne messo in carcere con una sentenza a vita, dove morì nel 1991 per un attacco di cuore.

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