L’omicidio di Elvira Orlandini ha scosso la Toscana del dopoguerra. La bella Elvira, come era soprannominata, è stata brutalmente uccisa nel 1947, nel suo piccolo paesino toscano. Il suo assassino non è mai stato scoperto.
Elvira Orlandini
E’ il 5 giugno 1947 e a Toiano, paesino della Toscana, la vita scorre tranquilla fra il lavoro nei campi e le faccende domestiche. Intorno alle due del pomeriggio Elvira Orlandini, considerata la ragazza più bella del paese, prende una brocca e va a prendere l’acqua alla fonte, poco distante da casa sua.
Saluta la madre ed esce di casa. Sul cammino per recarsi alla fonte incontra un’amica. Elvira le chiede se vuole andare con lei a prendere l’acqua, ma l’amica rifiuta e le due si salutano. Elvira parte per la fonte, ma non farà mai più ritorno a casa.
Circa due ore dopo dall’uscita di casa di Elvira, non vedendola tornare, la madre della giovane esce a cercarla. Percorre il sentiero fino alla fonte e non vedendo la figlia torna a casa preoccupata avvisando il marito, Antonio. L’uomo comincia le ricerche insieme al cognato Giovanni e i due percorrono il sentiero che avrebbe dovuto percorrere Elvira.
La scoperta del corpo
Vicino alla fonte notano una chiazza di sangue e delle tracce che portano al bosco vicino.
E’ proprio in quel bosco che Antonio troverà il corpo senza vita di sua figlia, con la gola sgozzata da un taglio che va da un orecchio all’altro.
Accanto a lei la brocca piena d’acqua e le ciabatte della giovane, sistemate vicino alla brocca.
Il padre di Elvira porta il cadavere della figlia fuori dal bosco e vengono chiamati i carabinieri. Intorno alle sei arriva il maresciallo del comando di Palaia, che si occuperà del caso.
I sospetti
Il primo sospettato, come spesso succede in questi casi, è il fidanzato di Elvira: Ugo Ancillotti. Il giovane è un reduce della guerra che dopo il conflitto è tornato a fare il contadino al suo paese. E’ considerato da tutti considerato un ragazzo serio, ma molto geloso.
In paese infatti tutti sanno della sua gelosia e dei frequenti litigi con Elvira per questo motivo. Inoltre sui pantaloni del giovane vengono ritrovate tracce di sangue e il suo alibi non è attendibile.
Ha dichiarato che nell’orario in cui è stato commesso l’omicidio stava dormendo a casa. A confermare il suo alibi solo i suoi genitori.
Il maresciallo non ha dubbi e arresta Ugo 4 giorni dopo l’omicidio. Nonostante gli indizi contro Ugo, ce ne sono altri a suo favore. Ad esempio le impronte ritrovate alla fonte sono più piccole delle sue. Ugo avrebbe inoltre accompagnato Elvira a casa dopo la messa verso le 13.30 e poi sarebbe stato visto tornare a casa e pranzare. Sarebbe stato praticamente impossibile per lui andare alla fonte, luogo dell’omicidio, entro le 14.00, ora dell’omicidio.
Nonostante i litigi fra i due, in molti in paese sono convinti della sua innocenza.
I nobili svizzeri
Elvira faceva la domestica nella villa di una ricca famiglia svizzera, la famiglia Salt, che trascorreva alcuni mesi dell’anno nella villa che possedeva a Taiano.
I Salt avevano un figlio dell’età di Elvira, che aveva in più occasioni corteggiato la giovane nonostante fosse fidanzata. Anzi, si vocifera anche di una lettera recapitata a Ugo, in cui gli veniva intimato di non sposare Elvira.
La famiglia Salt però è troppo potente e nessuno si azzarda a parlare apertamente.
Nel frattempo il processo di Ugo continua e nel luglio 1949 viene assolto.
L’autore dell’omicidio della bella Elvira, di soli 22 anni, non è mai stato scoperto. I protagonisti di questa vicenda sono ormai tutti morti e a tenere vivo il ricordo della bella Elvira rimane solo una lapide con la sua foto, posta vicino alla fonte dove la ragazza è stata privata della vita.