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Ronald Clark O’Bryan: la tragica storia di “Candy Man”

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The Candy Man

Ronald Clark O’Bryan è tristemente noto nella storia criminale americana come il “Candy Man” o “The Man Who Killed Halloween”, a causa del suo coinvolgimento in un efferato omicidio avvenuto durante la notte di Halloween nel 1974. In questo articolo, esamineremo in dettaglio la vita di O’Bryan, il delitto efferato che ha commesso, il processo, l’esecuzione e l’impatto che il suo crimine ha avuto sulla società e sulla percezione della sicurezza dei bambini durante la celebrazione di Halloween.

La vita di Ronald Clark O’Bryan

Ronald Clark O’Bryan, nato nel 1944 a Huntsville, in Texas, era un optometrista di professione e un membro attivo della sua comunità religiosa. Sposato con Daynene, era padre di due figli: Timothy, di 8 anni, ed Elizabeth, di 5. O’Bryan aveva una reputazione di uomo gentile e rispettato dai suoi conoscenti. Era anche un diacono nella chiesa e cantava nel coro.

Tuttavia, dietro questa facciata, si celava una realtà ben diversa: O’Bryan era sommerso dai debiti e aveva stipulato numerose polizze assicurative sulla vita dei suoi figli. Nel corso degli anni, O’Bryan aveva accumulato debiti per oltre 100.000 dollari, principalmente a causa di cattivi investimenti immobiliari e del gioco d’azzardo.

Il peso dei debiti lo spinse a escogitare un piano per uccidere i suoi figli e riscuotere le polizze assicurative sulla loro vita. Nel 1974, pochi mesi prima della tragedia, O’Bryan aveva aumentato la copertura assicurativa sui suoi figli a 20.000 dollari ciascuno, per un totale di 40.000 dollari. Successivamente, aveva sottoscritto ulteriori polizze assicurative per un valore complessivo di oltre 60.000 dollari.

L’omicidio di Timothy O’Bryan

La notte di Halloween del 1974, O’Bryan accompagnò i suoi figli e alcuni amici a fare “dolcetto o scherzetto” nel quartiere di Deer Park, vicino a Houston. Tra i bambini c’erano i figli del vicino, Jim Bates. Il gruppo bussò alle porte di numerose case, raccogliendo caramelle e dolciumi.

In un certo momento della serata, i bambini corsero verso una casa, ma tornarono indietro quando nessuno rispose alla porta. O’Bryan rimase invece ad aspettare e raggiunse il gruppo poco dopo, mostrando loro dei Pixy Stix, bastoncini di caramelle in polvere. Affermò che la persona che abitava nella casa aveva infine deciso di distribuire le caramelle. O’Bryan diede un Pixy Stix a ciascuno dei bambini, incluso suo figlio Timothy.

Quello che nessuno sapeva era che O’Bryan aveva avvelenato le caramelle con una dose letale di cianuro di potassio. Dopo aver fatto il giro delle case del quartiere, la famiglia O’Bryan tornò a casa. Timothy chiese il permesso di mangiare una delle caramelle raccolte e scelse proprio il Pixy Stix avvelenato.

Poco dopo aver consumato la caramella, Timothy cominciò a sentirsi male e si mise a vomitare. O’Bryan, fingendo di essere preoccupato, chiamò un’ambulanza e il bambino fu portato all’ospedale. Timothy morì poco dopo, e i medici stabilirono che la causa della morte era avvelenamento da cianuro.

Nel frattempo, gli altri bambini che avevano ricevuto le caramelle avvelenate non le avevano ancora mangiate. Le forze dell’ordine si misero subito all’opera per recuperare le caramelle e per fortuna riuscirono a trovare tutti i Pixy Stix prima che altri bambini potessero consumarli.

L’indagine e l’arresto

Le autorità iniziarono subito a indagare sulla morte di Timothy. O’Bryan fu inizialmente considerato una vittima sconvolta dalla tragedia. Tuttavia, gli investigatori notarono alcune incongruenze nel suo racconto e iniziarono a sospettare del suo coinvolgimento nel crimine.

O’Bryan dichiarò di aver ricevuto i Pixy Stix da una casa in particolare, ma nessuno nella casa confermò la sua storia. Inoltre, gli investigatori scoprirono che O’Bryan aveva acquistato cianuro di potassio poco prima dell’omicidio e che aveva chiesto informazioni su quanto veleno fosse necessario per uccidere una persona.

I sospetti sulla sua colpevolezza divennero più concreti quando venne alla luce che O’Bryan aveva sottoscritto numerose polizze assicurative sulla vita dei suoi figli. Fu arrestato il 5 novembre 1974 e accusato di omicidio di primo grado per la morte di suo figlio Timothy e di tentato omicidio per aver avvelenato le altre caramelle.

Il processo e la condanna

Il processo di O’Bryan iniziò nel maggio del 1975. Durante il processo, gli inquirenti presentarono prove schiaccianti che collegavano O’Bryan al crimine, tra cui la scoperta che aveva acquistato cianuro poco prima dell’omicidio e che aveva chiesto informazioni su quanto veleno fosse necessario per uccidere una persona.

Il testimone chiave fu un commesso di un negozio di prodotti chimici, che testimoniò che O’Bryan gli aveva chiesto informazioni sul cianuro e su come procurarsene. Un altro testimone, un ingegnere chimico, dichiarò che O’Bryan gli aveva fatto domande sulla tossicità del cianuro durante una festa.

La giuria deliberò per meno di un’ora prima di giudicare O’Bryan colpevole e condannarlo a morte. Fu condannato a morte per omicidio di primo grado il 21 giugno 1975. O’Bryan fu incarcerato nel carcere di Ellis Unit, vicino a Huntsville, Texas.

Nel corso degli anni, l’uomo presentò numerosi ricorsi e tentò di ottenere un nuovo processo. Tuttavia, nessuno dei suoi tentativi ebbe successo. Il suo ultimo appello fu respinto dalla Corte Suprema degli Stati Uniti il 14 marzo 1984.

L’esecuzione

Ronald Clark O’Bryan fu giustiziato mediante iniezione letale il 31 marzo 1984, all’età di 39 anni. L’uomo fu accompagnato nella camera di esecuzione, dove fu legato a un lettino, poi gli venne somministrata un’iniezione letale.

Pronunciò come ultima parola “amen”, dopo aver recitato una preghiera. L’esecuzione fu completata alle 12:48 del 31 marzo 1984, e la morte fu dichiarata alle 12:55. Il corpo di O’Bryan fu cremato e le sue ceneri furono date alla sua ex-moglie, Daynene, che si era separata da lui poco dopo il suo arresto.

L’eredità di Ronald Clark O’Bryan

Il crimine commesso da O’Bryan ha lasciato un segno indelebile sulla società americana e sul modo in cui viene percepita la celebrazione di Halloween. La sua azione criminale ha alimentato la paura dei genitori riguardo alla sicurezza dei loro figli durante la festività e ha dato origine a numerosi miti e leggende urbane riguardanti caramelle avvelenate o contaminate da sconosciuti malintenzionati.

Nel tentativo di prevenire incidenti simili, molte comunità e organizzazioni hanno introdotto iniziative per garantire la sicurezza dei bambini durante il “dolcetto o scherzetto”. Ad esempio, sono stati creati eventi e feste organizzate in luoghi pubblici e sicuri, come centri commerciali, scuole e chiese, per permettere ai bambini di festeggiare Halloween in un ambiente controllato e protetto.

Inoltre, le autorità locali e le forze dell’ordine hanno lanciato campagne di sensibilizzazione per incoraggiare i genitori a controllare attentamente le caramelle raccolte dai loro figli, a evitare di accettare dolciumi da sconosciuti e a educare i bambini sui potenziali pericoli associati al “dolcetto o scherzetto”.

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