… Facemmo adunque più lungo viaggio…
(Dante, Inferno, XXXI, v. 82)
Come ben sapete, il cosiddetto “Grand Tour” consisteva in un lungo viaggio nell’Europa continentale effettuato dai ricchi rampolli dell’aristocrazia dell’epoca.
Ebbe grande successo – per chi se lo poteva permettere! – a partire dal XVII secolo poiché era destinato ad espandere gli orizzonti culturali – e non solo… – dei giovani “figli di papà” dell’epoca e, di solito, consisteva nel partire e ritornare nella stessa città dopo avere esplorato le bellezze naturali, storiche e… muliebri di buona parte del continente europeo.
Il Grand Tour poteva durare da pochi mesi fino a svariati anni. La destinazione finale era comunemente l’Italia, o più raramente la Grecia, ambedue ricche di testimonianze archeologiche e artistiche di notevole importanza.
Durante il Tour, infatti, i giovani imparavano a conoscere la politica, l’arte, la cultura, e le antiche vestigia dei paesi visitati e i più fortunati tra i rampolli potevano anche acquistare, secondo le loro possibilità, importanti opere d’arte e d’antiquariato, oltre a visitare le rovine di Roma, di Pompei ed di Ercolano, scoperte da poco tempo.
I tempi sono cambiati e al giorno d’oggi i “fortunati rampolli” preferiscono visitare New York, Londra o la Svezia, non tanto alla ricerca di nuovi stimoli culturali, ma attratti da altri “stimoli” più caratteristici della loro età.
Oppure, semplicemente perché al Liceo o all’Università hanno fatto indigestione di greco, di latino, di Storia dell’arte e di tutto ciò che avrebbe dovuto far di loro persone colte, raffinate e pronte ad affrontare una società che – malauguratamente… – di tali aspetti della Conoscenza spesso non sa che farsene!
Ciò non toglie che – poiché avete avuto il coraggio di leggere questo libro fin qui – non possiate sentire il desiderio di conoscere meglio le località in cui visse veramente Vlad III Tepeş o quelle descritte da Bram Stoker nel suo immortale romanzo “Dracula”.
Ho avuto occasione di visitare la Romania per una mia partecipazione ad un Congresso Internazionale di Metallurgia tenutosi alla fine di Ottobre del 2010 nella bella cittadina di Brasov.
Ma, dato che stavo proprio in una delle città dove Vlad III mostrò, senza remora alcuna, la sua crudeltà impalando decine o centinaia di individui poco… “allineati” con il suo modo di vedere la vita e i rapporti umani, con un paio di colleghi rassegnati (ma non troppo!) a visitare i “castelli di Dracula”, insieme a due colleghi dell’Università presi una macchina a nolo e ci avventurammo per le non agevolissime strade della Romania.
Ne è valsa veramente la pena!
La vera “pena” è stata quella di percorrere, per andare da una cittadina all’altra, un centinaio di chilometri in mezza giornata, stante la quasi totale assenza di autostrade (manco a dirlo!) o almeno di strade statali o provinciali degne di questo nome.
Però la Romania, i Carpazi, la campagna e i piccoli paesi, in autunno sono incantevoli e, basse temperature a parte, vale sul serio la “pena” di visitarli.
Magari con i libri “Odissee di sangue” e “Tenebre rosso shocking” nella valigia di pelle “alla Jonhatan Harker”!
Iniziamo il nostro, vostro, Grand Tour!
Un Grand Tour… rosso shocking
Suggerirei di prendere in considerazione, inizialmente, la Romania studiando un itinerario ad hoc, un itinerario che possa farvi visitare, con una certa logica, i castelli di Dracula – o almeno quelli che egli avrebbe abitato – e le località dove ebbe modo di mettere in mostra tutta l’assenza del suo spirito… “francescano”!
Poiché quasi certamente siete sbarcati all’aeroporto di Bucarest – dove chi scrive ha affittato un’automobile a nolo per poter esplorare la Transilvania e dintorni – potreste subito raggiungere il lago di Snagov, a circa trenta chilometri dalla capitale rumena, dove, in un incantevole isolotto, c’è quella che viene interpretata come la tomba di Vlad III Tepeş.
Snagov
Raggiungere la piccola isola non è stato facilissimo, ma poiché chi scrive è profondamente convinto che la distanza tra due punti della terra è inversamente proporzionale alla lunghezza della… lingua, chiedendo ora qua e ora là, stante la totale assenza di validi cartelli turistici e anche perché il “navigatore” – forse intimorito da ciò che supponeva avremmo visto… – si rifiutava categoricamente di trovare la destinazione impostata, alla fine siamo giunti alla meta.
Ma solo grazie al gentile cliente di una pompa di benzina che è riuscito ad indicarmi – carta e penna alla mano, altro che “Gps”! – come arrivare alle rive del lago dove sarebbe stato possibile “salpare” per l’isola.
Distante poco più di… cento metri dalla terraferma!
Infatti, per incrementare l’afflusso turistico durante la stagione estiva, alcuni operai stavano costruendo un ponte – ora terminato – che avrebbe dovuto sostituire la classica barchetta presa a nolo. Dietro versamento di cospicua mancia il “direttore dei lavori” – novello “Caron dimonio” – ci ha traghettati sull’isolotto e, dopo circa un’ora, ci è venuto a riprendere. Potenza di qualche decina di Euro, apprezzati ben di più dei locali “Lei”!
Bucarest
Al ritorno, magari un giorno prima di riprendere l’aereo per il vostro patrio suolo, potreste girovagare un po’ per Bucarest, visitare il quartiere di Lipscani dove sono visibili le antiche mura della fortezza fatta edificare da “Dracula”.
A poca distanza c’è anche il Museo della Storia della Città di Bucarest dove è conservata copia del decreto con il quale Dracula ordinò la fortificazione delle mura.
Tra la prima visita, Snagov, e l’ultima a Bucarest potreste ad esempio visitare Tirgoviste…
Tirgoviste
In questa bella cittadina “Dracula” si insediò per soli due mesi, ma ebbe modo di mostrare ai suoi sudditi quale ferocia animasse le sue gesta. Pare proprio che si beasse nell’osservare l’impalamento dei suoi nemici dall’alto della “Torre Chindia”…
Non mancate di visitarla poiché al suo interno c’è una sorta di interessantissimo museo con immagini e documentazione delle poco caritatevoli imprese di Vlad III l’Impalatore!
Sighisoara
Ben visitata da chi scrive e dai due “intrepidi” colleghi, il professor Montanari e l’ingegner Donnini, è la città natale di “Dracula” e si trova nella Romania nord-occidentale.
Nel centro della cittadina sorge la sua abitazione ed una targa posta sopra l’ingresso di un bel ristorante – sic transit gloria Transilvaniae! – testimonia che Vlad II Dracul padre di “Dracula” vi abitò dal 1431 al 1435.
Brasov e dintorni
A Brasov si svolgeva, alla fine del 2010, il Congresso Internazionale di Metallurgia e da Brasov siamo partiti (trecce d’aglio – permettetemi di scherzare! – paletti di frassino e ammennicoli vari nel portabagagli…) per il giro che ci ha condotti a visitare gran parte, se non tutti, i castelli di “Dracula”.
Lasciata Brasov, lungo la principale strada di montagna in direzione sud-ovest è possibile vedere anche le rovine del castello di Konigstein. In questo luogo Dracula cadde in un’imboscata e, nel 1462, fu arrestato, per tradimento, da Matthias Corvinus, Re d’Ungheria.
Non lontanissimo c’è il suggestivo castello di Bran, saltuariamente usato da Vlad III per difendere la vicina Brasov. Appare molto ben tenuto – forse troppo! – e sembra fosse in vendita per “soli” 140 milioni di dollari!
A Ovest di Brasov verso Sibiu si trova la Chiesa Evangelista, un tempo cattolica, dove Mihnea il Cattivo (figlio di “Dracula”) venne assassinato e sepolto. La sua tomba – ma è solo una curiosa “stranezza” – è vicina a quella di un nobile transilvano dal nome Valentin Franck von Frankenstein…
Sibiu
In realtà a poco a che fare con le vicende di Vlad III, ma mica vorreste davvero ripartire dalla Romania senza averla visitata?
Non sto qui a raccontarvi che il suo nome deriva da Sibi, suo fondatore, né che venne registrata per la prima volta in un documento vaticano del 1191 con il nome di Cibinium. Neppure vi tedierò con la notizia che nel 1551 Conrad Haas, ingegnere militare austriaco, vi svolse i primi esperimenti sui razzi, scrivendo anche un ponderoso testo in cui studiava la possibilità di creare delle armi partendo dalle caratteristiche dei fuochi artificiali.
No, non farò nulla di tutto questo e vi lascio il piacere di scoprire da soli tutte le bellezze della città!
Hundedoara
Partite da Sibiu e dirigetevi dapprima verso Ovest e poi verso Sud.
Il vostro “navigatore” vi sarà di aiuto per raggiungere la località di Hundedoara, nei pressi della cittadina di Deva, ove sorge il castello di Jànos Hunyadi e dove Dracula – ovvero Vlad III l’Impalatore – soggiornò forse come prigioniero, forse per addestrarsi a diventare cavaliere volto alla difesa della cristianità ( si fa per dire!).
Da quelle parti troverete anche il castello di Radu Gorj menzionato nel romanzo di Jules Verne “Il castello dei Carpazi“. Forse ispirò Stoker per la descrizione del castello di “Dracula”.
Prima di raggiungere la vostra meta troverete varie fabbriche dismesse. Ormai è archeologia industriale…
Non curatevene e arrivate al castello, affascinante e tetro come ben si conviene ad un castello per “vampiri”! Qui sono state girate anche alcune scene dei film “Van Helsing” “Bloodrayne”.
Borgo Pass
Ad est di Bistrita, sul valico denominato Psul Tihua, si attraversa il pittoresco Passo Borgo (Borgo Prund).
Qui, secondo Stocker, Johnahtan Harker incontrò la prima volta Dracula, ma al di là della finzione letteraria, qui gli Hunyadi e, forse anche qualche avo di Vlad Tepeş ebbero dimora. Al Passo Tihuta è stato costruito il nuovissimo Hotel, in stile falso gotico, denominato ovviamente “Dracula Castle“. Gli unici edifici autentici sono le rovine dei castelli di Rodna e Bethlen.
Nelle trattorie della parte vecchia della città è ancora possibile assaggiare ottima carne condita con cipolla e paprika, Per qualche minuto potrete così sentivi nei panni dell’agente immobiliare Johnathan Harker, una delle prime “vittime” del “Dracula” immaginato da Bram Stoker!
Bene, certo che non vi siate perduti nella foreste della Transilvania, né che che vi si sia fermata l’automobile in uno dei “sinistri” villaggi che chi scrive ha attraversato insieme ai suoi due compagni di “vampiresche” avventure, passiamo ora nell’Inghilterra dove Stoker ha ambientato parte delle vicende del suo “Dracula”…
Londra
Lo scrittore irlandese Bram Stoker ambientò la dimora del Conte Dracula al civico 138 di Piccadilly Street. Oggi il funereo Conte la troverebbe un po’ troppo affollata per i suoi gusti!
Cimitero di Highgate
Bram Stoker narra che il corpo della povera Lucy, vittima dell’ematofago “Conte Dracula” viene inumato nel cimitero di Highgate. Lo potrete raggiungere – non al tramonto, mi raccomando! – con la metropolitana, scendendo alla fermata di Archway. Se siete persone troppo facilmente impressionabile non dimenticate di portare i “Sali” per un’eventuale vostra rianimazione!
Date un’occhiata e magari fermatevi per un po’ al pub “The Spaniard”, dove Stoker ambientò alcuni eventi del suo romanzo.
Qua e là tra le località della Perfida Albione
Whitby
Si trova nello Yorkshire e sarebbe la località dove Stoker fa approdare il vascello “Demeter” con a bordo “Dracula “, qualche cadavere e un bel po’ di topi…
Se vi rivolgerete al Tourist Information Center della cittadina, vi forniranno una piantina con le indicazioni dei vari luoghi citati nel romanzo e come raggiungerli.
A Withby visitate la bella chiesa di St. Mary, con annesso cimitero dalle cui pietre tombali Stoker trasse ispirazioni per alcune citazioni contenute nel suo romanzo.
Se avete fortuna, di sera quando si alza la nebbia, potreste vedere anche il fantasma della Badessa Hilda, fondatrice del nucleo originario della chiesa.
O almeno così riferiscono le guide locali.
Fate un salto anche al civico 9 di Marine Parade: vi troverete “The Dracula Experience”, singolare negozio con tutti gli ammennicoli del perfetto “vampirologo”!
Volete rivivere per un attimo i momenti in cui Bram Stoker ebbe l’ispirazione per la stesura di “Dracula”? Allora soggiornate all’hotel “Kilmarnock Inn” e da lì iniziate ad esplorare le località nei dintorni di Withby.
Il terribile Vlad l’Impalatore poserà il suo “sulfureo” sguardo sui vostri incerti passi.
E, per terminare il nostro Dracula Grand Tour, rechiamoci nella città natale di Bram Stoker
Dublino
Se avete occasione, durante una vacanza estiva, di visitare l’Irlanda e siete appassionati alle vicende descritte nel romanzo di Bram Stoker “Dracula”, fate un salto a Dublino e recatevi al civico 15 The Crescent, Clontarf. Lì troverete la casa in cui visse a lungo lo scrittore, come ricorda una targa apposta a destra dell’ingresso.