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Belle Gunness: la vedova nera di La Porte

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Belle Gunness vedova nera

Belle Gunness, nota anche come “la vedova nera di La Porte”, è stata una delle più spietate assassine in serie nella storia degli Stati Uniti. Nata in Norvegia e immigrata negli Stati Uniti nel XIX secolo, Gunness è stata responsabile della morte di numerosi uomini, tra cui diversi mariti e pretendenti. In questo articolo approfondito, esamineremo la vita di Belle Gunness, dal suo passato in Norvegia ai suoi crimini negli Stati Uniti, analizzando gli omicidi dei suoi mariti, il metodo con cui cercava nuovi mariti, il suo arresto e la fine della sua vita.

Le origini di Belle Gunness

Belle è nata il 22 novembre 1859 a Selbu, in Norvegia, con il nome di Brynhild Paulsdatter Størseth. Cresciuta in una famiglia povera, Belle era la figlia di Paul Pedersen Størseth, un contadino, e Berit Olsdatter. Nonostante le difficoltà economiche, la giovane Belle riuscì a frequentare la scuola e imparò a leggere e scrivere. Nel 1881, all’età di 21 anni, Belle emigrò negli Stati Uniti in cerca di una vita migliore. Si stabilì a Chicago, nell’Illinois, dove trovò lavoro come domestica.

Fu in questo periodo che cambiò il suo nome in Belle, forse per semplificare la pronuncia o per adattarsi meglio alla sua nuova vita. Nel 1884, conobbe e sposò Mads Sorenson, un norvegese immigrato come lei. Insieme, aprirono un negozio di caramelle che, tuttavia, bruciò in circostanze misteriose nel 1898. La coppia incassò l’assicurazione per il negozio e utilizzò i soldi per acquistare una fattoria a La Porte, nell’Indiana. Durante il loro matrimonio, Belle e Mads ebbero diversi figli, ma solo due sopravvissero all’infanzia. I sospetti cominciarono a sorgere quando i figli di Belle morirono in circostanze simili, dopo che la madre aveva stipulato delle assicurazioni sulla loro vita.

Gli omicidi dei suoi mariti

Il primo marito di Belle, Mads Sorenson, morì il 30 luglio 1900, il giorno in cui scadeva la sua polizza assicurativa. Le cause della sua morte furono attribuite a una congestione cerebrale, ma in seguito si sospettò che Belle lo avesse avvelenato per incassare l’assicurazione sulla vita. Nonostante i sospetti, Belle non fu mai accusata della morte del marito.

Nel 1902 sposò Peter Gunness, un norvegese immigrato come lei. Peter aveva due figli dal precedente matrimonio, uno dei quali morì in circostanze sospette poco dopo l’arrivo di Belle nella loro casa. Il 1º dicembre 1902, anche Peter Gunness morì. Ufficialmente, la causa della morte fu un incidente domestico: si disse che un macinacarne gli fosse caduto accidentalmente in testa. Tuttavia, la comunità locale iniziò a sospettare che Belle fosse coinvolta nella morte di Peter, soprattutto perché anche lui aveva una polizza assicurativa sulla vita. Nonostante i sospetti e le indagini, Belle non fu mai formalmente accusata della morte di Peter.

Come cercava nuovi mariti

Dopo la morte di Peter Gunness, Belle iniziò a cercare nuovi mariti attraverso annunci sui giornali. Pubblicava annunci in cui si descriveva come una vedova benestante in cerca di un marito. Gli uomini che rispondevano all’annuncio erano invitati a visitare la fattoria di Belle a La Porte. Molti di questi uomini scomparivano poco dopo il loro arrivo. Nel corso degli anni, Belle uccise numerosi uomini che avevano risposto ai suoi annunci. La maggior parte delle vittime veniva avvelenata o colpita alla testa con un’ascia. In seguito, Belle seppelliva i corpi nella sua proprietà.

Andrew Helgelien, l’ultima vittima?

Nel 1907, Andrew Helgelien, un agricoltore di origini norvegesi che viveva nel Dakota del Sud lesse l’annuncio di Belle Gunness sul giornale e decise di rispondere. Belle si descriveva come una vedova benestante alla ricerca di un marito, e la sua offerta sembrava allettante ad Andrew, che era alla ricerca di una compagna di vita. Iniziarono così una corrispondenza epistolare che durò diversi mesi.

Nel gennaio 1908, Andrew decise di recarsi a La Porte per incontrare Belle di persona. Dopo aver venduto la sua fattoria e aver raccolto i soldi dalla vendita, Andrew arrivò a La Porte pieno di speranze e aspettative per il suo futuro con Belle e poco dopo il suo arrivo, Andrew iniziò a vivere con lei nella sua fattoria. Pochi giorni dopo l’arrivo di Andrew nella fattoria di Belle, scomparve misteriosamente. La donna riferì agli amici e ai vicini che Andrew aveva deciso di lasciare improvvisamente la città e che non sapeva dove fosse andato.

Tuttavia, il fratello di Andrew, Asle Helgelien, sospettava che ci fosse qualcosa di losco nella scomparsa di suo fratello e, dopo aver scoperto che Andrew aveva risposto all’annuncio di Belle e si era recato a La Porte, si mise in contatto con la donna. Le chiese notizie di suo fratello, ma lei negò di averlo mai incontrato e affermò di non sapere nulla della sua scomparsa.

Insoddisfatto della risposta, Asle decise di recarsi personalmente a La Porte per scoprire la verità. Denunciò la scomparsa di suo fratello e avvisò la polizia della relazione di Andrew con Belle. Quella sera stessa la fattoria della donna prese fuoco. La polizia rinvenne diversi corpi, tra cui quello di una donna e pensò che appartenessero a Belle e ai suoi figli.

L’epilogo

Asle però voleva vederci chiaro e continuò ad indagare. Parlò con un ex dipendente della donna che raccontò di come avesse dovuto livellare il terreno della proprietà. Asle chiese alla polizia di scavare in quel punto e fu così che ritrovarono il corpo di Andrew, fatto a pezzi. Poi, venne alla luce una serie di fosse comuni contenenti i resti di almeno undici uomini e alcuni bambini.

Poco tempo dopo la polizia arrestò Ray Lamphere, un ex dipendente e amante respinto, per aver appiccato l’incendio alla fattoria di Belle. L’uomo fu processato e condannato per incendio doloso, ma non per omicidio. La fine di Belle Gunness rimane avvolta nel mistero. Durante l’incendio della sua fattoria, fu trovato un corpo di donna decapitato che si sospettava essere il suo.

Tuttavia, la mancanza di prove concrete e il fatto che il corpo fosse più piccolo di quello di Belle sollevarono dubbi sulla sua morte. Inoltre, la testa della donna non fu mai trovata, il che alimentò ulteriormente i sospetti. Nel 1931, Ray Lamphere, ormai in punto di morte, confessò di aver aiutato Belle a uccidere i suoi mariti e pretendenti e di aver inscenato la sua morte nell’incendio. Affermò che Belle era ancora viva e che si era nascosta in un luogo sconosciuto. La confessione di Lamphere non fu mai confermata, e il destino di Belle Gunness rimase un mistero inesplicabile.

Conclusione

La storia di Belle Gunness, la vedova nera di La Porte, è un’inquietante narrazione di inganno, avidità e violenza. La sua vita, caratterizzata da un tragico passato e una lunga serie di omicidi, rimane un caso aperto nella storia criminale degli Stati Uniti. Nonostante le molte indagini e le teorie riguardo alla sua morte, il destino finale di Belle Gunness è ancora oggi avvolto nel mistero.

La storia di Belle mette in luce gli aspetti più oscuri della natura umana e ci ricorda che il male può nascondersi dietro un’apparenza di normalità. Con almeno 25 vittime presumibilmente uccise per mano sua, Belle Gunness rimane una delle assassine più spietate e spaventose della storia americana. La sua storia continua a catturare l’immaginazione del pubblico, e il suo nome è diventato sinonimo di crudeltà e manipolazione.

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