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La collana o la tortura dello pneumatico

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La collana, in inglese “necklacing” dalla parola necklace che significa appunto collana, (o tortura dello pneumatico) è una forma di tortura e di esecuzione moderna, nata nella metà degli anni ’80 dello scorso secolo in Sudafrica.

Esecuzione della tortura dello pneumatico

L’esecuzione di questa tortura è abbastanza semplice: si legano mani e piedi delle vittime e poi si mette loro al collo uno pneumatico, a volte forzandolo sulle spalle per immobilizzarle, proprio come una collana.

Poi si cosparge la gomma di benzina e le si dà fuoco. La morte è lenta e terribile, si viene bruciati vivi.

Il primo episodio di tortura dello pneumatico viene fatto risalire al 23 marzo 1985 quando un gruppo di persone uccise Benjamin Kinikini, un consigliere locale accusato di corruzione, e la sua famiglia.

Vennero trascinati fuori dalla loro casa, accoltellati e poi venne loro dato fuoco. In questo caso la causa della morte furono i colpi di arma da taglio, ma è l’episodio che diede il via alla lunga scia di violenza che ne seguì.

Casi di tortura della collana

Nel luglio 1985 una giovane ragazza sudafricana, Moloko, dichiarò che sua sorella era stata briciata viva dopo che le era stata messo al collo uno pneumatico e che dei pezzi di vetro le erano stati inseriti nella vagina. Una volta morta poi le venne tirata una grossa pietra sul volto.

Le prime immagini di questa tortura vennero immortalate dal reporter Kevin Carter (l’autore della foto con il bambino e l’avvoltoio) nella metà degli anni ’80 dello scorso secolo.

Disse che quello che aveva visto e fotografato lo aveva inorridito, ma era stato inorridito anche da quello che lui stava facendo: fotografare la tortura.

Grazie a quel reportage i media cominciarono ad interessarsi del fenomeno e Kevin pensò che forse le sue fotografie potevano aver fatto qualcosa di buono.

Quando però i casi di tortura della collana cominciarono ad aumentare dopo i servizi della stampa, il reporter si chiese se tutti quegli episodi ci sarebbero stati se i media non avessero parlato della tortura. E questo è un dubbio che lo ha attanagliato per tutta la vita.

La tortura dello pneumatico nel mondo

Nonostante la tortura della collana sia nata in Sudafrica e sia collegata a questo stato africano, si trova anche in altre parti del mondo. Dei casi di tortura dello pneumatico sono stati usati ad Haiti, nei Caraibi, contro i sostenitori della dittatura di Jean-Claude Duvalier dal 1986 al 1990. Nel 2010 si sono verificati 45 casi.

Negli anni novanta dello scorso secolo la tortura dello pneumatico venne usata anche in Costa d’Avorio da alcuni studenti per punire dei ladri che rubavano nei campus universitari.

Uno degli ultimi casi di morte avvenuta per questa tortura risale al 2006, in Nigeria.

E’ particolarmente usata anche in Brasile dagli spacciatori di droga che la chiamano micro-ondas, chiaro riferimento al forno a microonde.

In rete è possibile reperire dei filmati che immortalano questa terribile forma di tortura.

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1 commento

  1. Solo gli umani possono comportarsi così.inorridisco quando sento frasi fatte,inserite a proposito in discorsi di politici o qualunque persona,riferendosi a”una vita umana” specialmente riferendosi a delinquenti senza pensare alle vite che i delinquenti spengono o rovinano.la razza umana si autodistruggera’ da sola.

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