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La persecuzione degli albini in Africa

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In Africa gli albini non sono considerati umani. Sono considerati fantasmi o demoni e vengono spesso uccisi perchè considerati portatori di sventure. In alcuni posti invece sono considerati esseri magici e vengono cacciati come animali e macellati. I loro arti serviranno agli sciamani per fare pozioni che porteranno ricchezza a chi le compra.

Origine della persecuzione degli albini in Africa

Perché gli albini sono perseguitati? Innanzitutto è bene specificare che sono perseguitati principalmente in alcune zone dell’Africa subsahariana e in particolare in Tanzania.

Il principale motivo della persecuzione è la scarsità di istruzione e la scarsità di informazioni sull’albinismo. Le persone che ne sono affette soffrono di una depigmentazione totale o parziale di pelle, capelli e occhi.

In alcune parti dell’Africa però queste persone sono totalmente emarginate e sono viste come presagio di sventure. A causa di questa convinzione molti bambini albini vengono uccisi alla nascita.

Se una donna dà alla luce un figlio albino, il marito sospetta di essere stato tradito con un uomo bianco oppure che il bambino contenga lo spirito di un colone europeo.

In altre parti del continente, invece, gli albini sono considerati esseri magici e alcuni sciamani hanno sparso la voce che le pozioni preparate con i loro arti portino ricchezza e successo.

Questo ha portato a una vera e propria caccia agli albini che vengono mutilati e spesso uccisi per denaro.

Un arto può arrivare a valere circa 4.000$ mentre un corpo intero ne può arrivare a valere circa 75.000.

Perchè in Africa e specialmente in Tanzania?

 

L’albinismo nel mondo colpisce una persona su 20.000, mentre in Tanzania una su 1.400. Non si conosce il motivo di questa incidenza maggiore, ma probabilmente è legata a rapporti fra consanguinei.

Un’altra ipotesi è quella che il gene dell’albinismo si sia generato proprio nell’Africa Orientale circa 2.000 anni fa, a causa di una mutazione genetica. Quando una mutazione genetica inizia, è dimostrato che rimanga molto comune nell’area in cui si è originata.

La Tanzania è lo stato con più casi di uccisioni di albini, ma questa pratica è diffusa anche in altri Paesi come Malawi e Burundi.

Testimonianze

albino_africa

Molte associazioni si sono mosse per questa situazione e negli ultimi anni sono stati girati molti documentari che riportano anche le testimonianze di alcuni sopravvissuti agli attacchi.

Maryam è una donna di 28 anni che è stata attaccata quando era incinta di qualche mese. Due uomini l’hanno assalita mentre tornava a casa e le hanno tagliato entrambe le braccia con un machete e poi l’hanno lasciata lì a morire.

Dopo essere stata soccorsa ha dovuto aspettare 10 ore prima di arrivare in un ospedale, dove è stata curata. Miracolosamente è riuscita a sopravvivere, ma il figlio che aveva in grembo purtroppo non ce l’ha fatta.

Ora è la madre a prendersi cura di lei: la imbocca, la lava e la cambia. Non può fare niente da sola e dipende totalmente dagli altri e non può prendersi cura del suo figlioletto di tre anni. 

Una bambina, Shida Mathias, racconta invece l’esperienza della morte di sua sorella Eunice.

Una notte due uomini entrarono in casa. Misero un machete alla gola del padre intimandogli di non guardarli, o sarebbe morto poi lo stesso venne ripetuto a sua madre. I due uomini andarono poi nella stanza dei bambini.

Lì si trovavano Samania, Shida ed Eunice, tutte albine. I due uomini andarono da Eunice, minacciando le sorelle con il machete e dicendo loro di non guardarli in faccia.

Poi sentirono dei colpi di machete e le urla della sorella:

Dio aiutami, sto morendo

Quando i due uomini se ne andarono i genitori di Shida si precipitarono dalle loro figlie, solo per trovare il corpo di Eunice mutilato.

Le avevano tagliato le gambe ed Eunice era morta per la perdita di sangue. 

Associazioni 

Molte associazioni si stanno mobilitando per mettere fine a questi orrori. La più famosa è “Under the same sun” (sotto lo stesso sole), fondata dal canadese Peter Ash, affetto da albinismo.

Il loro scopo principale è quello di spiegare l’albinismo di modo che coloro che ne sono affetti vengano visti come esseri umani e non più come demoni o fantasmi.

Nonostante ciò la strada è ancora lunga e il massacro degli albini in Africa continua

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