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Il mistero di Kaspar Hauser

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Il lunedì di Pentecoste del 1828 a Norimberga viene visto un ragazzo sui 16 anni camminare con fatica, visibilmente disorientato. Il suo nome è Kaspar Hauser e sarà uno dei più grandi misteri del XIX secolo.

La storia di Kaspar Hauser

Nel 1828 un calzolaio notò un ragazzo che vagava spaesato per la strada. Lo fece entrare in casa chiedendogli cosa gli fosse successo, ma il ragazzo sembrava non capire le sue domande. Gli diede però una lettera indirizzata al capitano dei cavalleggeri di Norimberga, che venne fatto immediatamente chiamare.

Quando il capitano arrivò il ragazzo era affascinato dai bottoni luccicanti della divisa e, come un bambino, cominciò a toccarli stupito. Dopodiché disse:

Voglio essere un soldato come lo era mio padre

La lettera data al capitano aveva poche righe in cui un contadino diceva che il ragazzo era stato lasciato a casa sua nel 1812 ma lui, avendo già 10 figli da sfamare, non sapeva che farsene.

Ad ogni domanda che gli venisse posta il ragazzo rispondeva con “non so” e non sembrava conoscere molte altre parole. Sapeva però scrivere quello che si presunse fosse il suo nome: “Kaspar Hauser”.

Venne quindi portato in un centro di detenzione per vagabondi per cercare di capire chi fosse.

Esaminazioni

I piedi del ragazzo erano morbidi come quelli di un bambino e aveva difficoltà a camminare e a distendere completamente le ginocchia. Questo significava che era stato per lungo tempo impossibilitato a muoversi liberamente e inoltre vedeva benissimo al buio.

In carcere si nutriva solo di pane e acqua e ogni altro cibo gli risultava indigesto.  Il dottore che lo esaminò disse che non aveva problemi mentali, ma che la sua psiche non aveva avuto il modo di evolversi da quella di un bambino.

Il suo caso si fece pubblico e venne affidato ad uno studioso che, in breve tempo, gli insegnò a parlare, leggere e scrivere. Grazie a queste nozioni a luglio scrisse una relazione in cui raccontava il suo passato. Aveva passato tutta la vita in una cella, al buio, in cui poteva solo stare seduto o sdraiato. Ogni giorno dopo essersi svegliato trovava del pane e dell’acqua.

A volte l’acqua aveva un sapore strano e lo faceva dormire, ma quando si risvegliava aveva abiti puliti e capelli tagliati. La sua unica compagnia erano due cavallini di legno.

Un giorno venne un uomo, gli insegnò a dire il suo nome, qualche altra parola e una volta imparate lo liberò.

Ipotesi

Il posto in cui era tenuto prigioniero era probabilmente il palazzo di Pilsach, vicino Norimberga, dove nel 1924 venne scoperta una cella segreta, molto piccola, in cui vennero ritrovati due cavallini di legno corrispondenti ai racconti di Kaspar. Il suo caso si fece famoso in tutta Europa e molte persone vennero a visitarlo. Le teorie sono che Kaspar fosse in realtà il figlio di qualche persona importante fatto sparire per questioni di dinastia.

Alcuni pensavano addirittura che fosse il figlio segreto di Napoleone. Queste teorie vengono supportate dal fatto che i primi ricordi di Kaspar sembrano essere di un palazzo. Un giorno venne attirato in un parco con la scusa che avrebbe ricevuto informazioni sulla sua origine, invece venne pugnalato e morì 3 giorni dopo.

Fu sepolto e sulla sua lapide si legge

Qui riposa Kaspar Hauser, enigma del suo tempo. Ignota la sua origine, misteriosa la sua morte – 1833

Nel luogo del suo assassinio venne eretto un monumento con un’iscrizione:

Qui un uomo misterioso fu ucciso in modo misterioso

Chi era davvero Kaspar Hauser?

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