L’omicidio di Julia Martha Thomas è stato uno dei più famosi e seguiti del diciottesimo secolo. Uno dei motivi per i quali ho deciso di raccontartelo è una sua particolarità che scoprirai leggendo l’articolo e che ti lascerà a bocca aperta.
Julia Martha Thomas
Julia Martha Thomas è una maestra in pensione, due volte vedova. Descritta come una donna minuta e sempre ben vestita, dopo la morte del suo secondo marito nel 1873 si ritira a vivere da sola in una casa di sua proprietà. L’abitazione è un cottage in pietra di due piani, con un bel giardino sul davanti e uno sul retro, situato in una zona non molto popolata all’epoca.
Nonostante sia una donna piccola, Julia è conosciuta per avere un forte temperamento e i vicini trovano che sia una donna eccentrica. Viaggia spesso senza avvertire nessuno e senza dare notizie di sé a parenti o amici anche per diversi mesi.
Fa parte della classe media e non è certo benestante, tuttavia le piace mantenere le apparenze ed esce di casa sempre ben vestita e ingioiellata. Ed è proprio per mantenere quest’apparenza di prosperità che decide di assumere una domestica che viva con lei.
Tuttavia dato il suo brutto carattere le domestiche non durano che brevissimi periodi di tempo, andandosene esasperate.
Un giorno però un’amica le consiglia una donna che aveva lavorato per lei tempo prima, Kate Webster. Julia deciderà di assumerla, commettendo così un errore fatale.
Kate Webster
Kate è una donna irlandese, descritta come una donna alta circa 165 cm e di corporatura robusta. Poco si sa della sua vita prima dell’omicidio e molte delle sue affermazioni rilasciate dopo l’arresto non sono attendibili.
All’età di 15 anni viene arrestata per furto e tre anni dopo decide di trasferirsi in Inghilterra. Un anno dopo il suo arrivo, nel 1868, vene di nuovo condannata a quattro anni per furto.
Nel 1872 viene rilasciata e l’anno successivo si trasferisce a Londra, dove fa amicizia con la famiglia Porter. Nel 1874 nasce suo figlio, John W. Webster ma il padre è ignoto.
La stessa Kate nominerà tre uomini diversi quando interpellata a riguardo. Uno di questi era stato un suo complice nei furti e Kate dichiarerà di essere stata costretta da lui a commettere tali crimini e di averlo fato per poter dare da mangiare a suo figlio.
Durante gli anni dei suoi furti cambia spesso nome, chiamandosi a volte Webb, altre Webster o ancora Gibbs, Gibbons e Lawler. Nel 1875 viene di nuovo arrestata per furto e condannata a un anno e mezzo di prigione.
Una volta rilasciata viene presto arrestata per lo stesso crimine e viene condannata a un anno di carcere.
Mentre lei si trovava in prigione lascia il figlio alle cure di Sarah Crease, un’amica che lavorava come domestica per una famiglia a Richmond. Poco dopo il rilascio di Kate, Sarah si ammala, non potendo lavorare per un periodo di tempo. Kate si offre allora volontaria per sostituirla.
E’ proprio la famiglia presso cui lavorerà allora che la raccomanderà a Julia Martha Thomas.
Il lavoro come domestica
Kate si reca a casa di Julia e le due si conoscono. Julia decide di assumere Kate il giorno stesso senza fare troppe domande o ricerche sul passato della donna.
Dopo che Kate si trasferisce nella casa della sua datrice di lavoro però, la loro relazione peggiora rapidamente.
Julia non era contenta con il lavoro di Kate e la criticava spesso. La stessa Kate dichiara in seguito:
All’inizio pensavo fosse una gentile signora di mezza età… poi invece l’ho trovata molto difficile; cercava di darmi fastidio il più possibile mentre lavoravo. Quando avevo finito una stanza, entrava subito dopo di me e mi faceva notare tutti gli spazi che secondo lei non avevo pulito. Questo mostrava che non le andavo a genio.
A causa di questo comportamento da parte di Julia, Kate cominciò a provare risentimento nei suoi confronti.
Julia nota questo astio e comincia a non sentirsi più a suo agio stando da sola con Kate al punto da invitare sempre amici a casa per non dover stare da sola con la sua domestica.
Alla fine decide di licenziarla e concordano che Kate dovrà lasciare la casa il 28 febbraio.
Questa è l’ultima frase che ritroviamo nel suo diario:
Ho detto a Katherine che se ne deve andare
L’omicidio
Kate convince Julia a tenerla per altri tre giorni, fino al due marzo. Il due marzo è una domenica, giorno libero per le domestiche che possono trascorrerlo fuori casa. Tuttavia Kate sarebbe dovuta rientrare la sera per aiutare Julia a prepararsi per andare in chiesa.
Kate torna tardi, Julia la rimprovera e nasce una discussione. La donna deve però prepararsi per andare in chiesa e le due continueranno la discussione una volta finita la messa.
Quando Julia torna a casa decide di affrontare Kate. Ecco il racconto di come sono andate le cose secondo la confessione di Kate:
La signora Thomas entrò in casa e salì le scale. Io la seguii e nacque una discussione, poi sfociata in litigio. Mi arrabbiai molto e in preda all’ira la spinsi, facendola cadere al piano di sotto. Fu una brutta caduta e io mi agitai molto, perdendo il controllo. Per evitare che gridasse e mi cacciasse in qualche problema la afferrai per la gola e nella lotta rimase strangolata. Allora la gettai sul pavimento.
Kate doveva ora occuparsi del cadavere di Julia, che decide di bollire nella grande tinozza usata per fare il bucato. Di nuovo, racconta come sono andate le cose:
Decisi di disfarmi del corpo nel miglior modo possibile. Tagliai la testa e la separai dal corpo con un rasoio. Poi tagliai a pezzi il corpo con un seghetto per la carne e un coltello. Prima di fare a pezzi il corpo misi a bollire l’acqua nella tinozza, e una volta giunta a ebollizione vi gettai i pezzi del corpo di Julia. Aprii lo stomaco con un coltello e bruciai più interiora possibile.
I resti di Julia
I vicini non si accorgono di niente e Kate continua a vivere nella casa di Julia come se fosse ancora viva. Lava i suoi vestiti e li mette a stendere, proprio come avrebbe dovuto fare.
Nel frattempo sta facendo sparire i resti di Julia, mettendoli in un borsone di pelle. Non riesce a farci stara la testa e un piede e decide di buttare il piede in una discarica e di seppellire la testa sotto a un pub poco lontano da casa.
Poi, con la scusa di far visita a dei conoscenti, si allontana dalla casa e si disfa della borsa contenente i resti di Julia gettandola nel Tamigi.
Il giorno dopo però la borsa viene ritrovata da un pescatore che la apre e scopre i pezzi di un cadavere. I resti vengono esaminati, ma le tecniche poco avanzate non potranno permettere un’analisi approfondita e si procede con la loro sepoltura.
Kate continua a vivere in casa di Julia e ne assume l’identità. Riesce a trovare qualcuno interessato a comprare i mobili della casa e fa un affare.
I vicini, non vedendo Julia per due settimane, sospettano qualcosa e quando vedono il carro con i mobili di Julia chiedono al conducente chi glieli avesse venduti. Il conducente risponde che gli sono stati venduti dalla “signora Thomas” e indica Kate.
Vedendosi scoperta, Kate scappa e i vicini chiamano la polizia. Perquisiscono la casa di Julia, trovando macchie di sangue, ossa bruciate e grasso sciolto. Si mettono sulle tracce di Kate, che nel frattempo era scappata in Irlanda, e la arrestano.
Arresto e condanna di Kate Webster
Kate viene trovata dalla polizia e arrestata. Il suo processo comincia nel 1879 e ha una grande risonanza mediatica, tanto che a difenderla sarà uno dei migliori avvocati di Londra. Durante l’udienza descrisse come erano andati i fatti e il giudice la condanna a morte.
L’incredibile scoperta
Nel 1952 il naturalista David Attemborough compra una casa vicino al cottage che era stato di Julia Thomas. Il pub sotto il quale venne sepolta la sua testa chiude nel 2007 e due anni dopo il naturalista decide di comprarlo per ristrutturarlo.
Nel 2010, durante i lavori, viene ritrovato un teschio. Degli studi hanno rivelato che apparteneva a qualcuno vissuto nel tardo ‘800. Presentava delle fratture compatibili con una caduta e aveva poco collagene, facendo pensare a una bollitura.
Nel 2011 viene dichiarato che si tratta proprio del cranio di Julia Martha Thomas.