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Lizzie Borden prese un’ascia e…

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Lizzie Borden è stata una donna accusata, nel 1892, dell’omicidio del padre e della matrigna, ma mai arrestata nonostante le molte prove contro di lei.

Biografia di Lizzie Borden

Il padre di Lizzie Borden, Andrew Borden, nacque in una famiglia modesta e sin da giovane lottò per guadagnare.

Divenne commerciante e fece fortuna, tanto che alla sua morte il suo patrimonio era stimato a 300.000 dollari, corrispondenti a 7.901.111 dollari attuali.

Nonostante fosse molto ricco, Andrew era noto per la sua avarizia, tanto che non fece mai mettere l’acqua corrente in casa perchè ritenuta uno spreco di denaro.
Lizzie e la sorella Emma crebbero in un ambiente abbastanza religioso e Lizzie, da giovane, era molto attiva nella comunità e nelle attività della chiesa e insegnava catechismo ai bambini immigrati.

La mamma di Lizzie Borden morì quando lei aveva solo 12 anni e in seguito il padre si risposò con una donna di nome Abby. Lizzie non si affezionò mai alla donna ritenendo che stesse con il padre solo per i suoi soldi.

Infatti non la chiamava mai mamma, ma “Signora Borden”.

Il padre era così taccagno che vendette i cavalli e la carrozza, ritenuti inutili, e la stalla rimase vuota. Lizzie cominciò allora a tenervi dei colombi, che curava e ai quali era molto affezionata.

Un giorno del 1892 però il padre li uccise a colpi d’accetta in quanto pensava che attirassero i ragazzini dei dintorni che volevano cacciarli. Lizzie, che stava preparando loro delle nuove gabbie, si rattristò molto.

Nel luglio dello stesso anno le figlie di Andrew litigarono con il padre e decisero di andare in “vacanza” per far calmare i nervi e tornarono a casa una settimana prima dell’omicidio.

Lizzie era arrabbiata con il padre perchè, nonostante la sua avarizia, aveva donato alla sorella di Abby una casa e Lizzie non lo riteneva giusto.

Inoltre aveva regalato altre proprietà ai familiari della moglie.

Gli omicidi

Lizzie Borden

Qualche giorno prima del duplice omicidio gli abitanti della casa Borden stettero male. Qualcuno pensò a carne avariata, ma è più probabile che qualcuno cercò di avvelenarli.

La sera prima dell’omicidio lo zio di Lizzie ed Emma venne a far loro visita: si fermò a dormire da loro e la mattina dell’omicidio lui e Andrew conversarono per circa un’ora. Poi lo zio lasciò la casa per visitare altri parenti e Andrew uscì per la sua passeggiata mattutina.

Al suo rientro, alle 10.30, le sue chiavi non poterono aprire la porta. Bussò dunque per farsi aprire dalla cameriera che però ebbe delle difficoltà: la porta sembrava incastrata. Più tardi affermerà che in quel momento sentì Lizzie ridere.

Abby venne uccisa mentre si trovava nella sua stanza, e a giudicare dalle ferite doveva essersi ritrovata il suo aggressore di fronte. Nessuno sembrò accorgersi dell’omicidio.

La cameriera, Bridget, andò dunque a riposarsi in camera sua, stanca dopo aver pulito tutte le finestre. Alle 11.10 però venne svegliata dale grida di Lizzie:

“Maggie vieni, presto! Papà è morto. Qualcuno è venuto e l’ha ucciso”.

Il nome della cameriera era Bridget, ma Lizzie la chiamava con il nome della cameriera precedente, Maggie appunto.

Bridget accorse a vedere e trovò il suo padrone accasciato su un divano del piano inferiore, ucciso da 10 o 11 colpi d’ascia.

Uno dei suoi occhi era stato tagliato in due, facendo pensare che al momento dell’attacco stesse dormendo.

Sanguinava ancora e quindi l’attacco doveva essere stato molto recente. Bridget salì le scale per cercare Abby e a metà delle scale vide il corpo della signora Borden riverso a terra, nella sua stanza.

L’interrogatorio

giuria del processo a Lizzie BordenChiamarono la polizia e Lizzie fu interrogata. Le sue dichiarazioni erano strane e contraddittorie. Disse che la matrigna era stata chiamata da un’amica e che si trovava fuori casa.

Al momento del ritrovamento del corpo del padre però pensò che potesse essere già tornata e mandò la cameriera e cercarla al piano di sopra, dove ne venne ritrovato il corpo. Questa versione però non reggeva perchè l’autopsia aveva stabilito che la madre era stata uccisa circa un’ora prima del padre.

Inoltre molti poliziotti dichiararono che l’atteggiamento di Lizzie era troppo calmo. Nonostante ciò non indagarono molto su Lizzie e non perquisirono la sua camera perchè, dichiararono più avanti, Lizzie non si sentiva bene. Per questo furono molto criticati dall’opinione pubblica.

La polizia trovò nel seminterrato della casa due accette, due asce e un’accetta con il manico rotto che però non furono mai analizzate e vennero lasciate in casa.

Il giorno seguente informarono Lizzie che era una sospettata e poco dopo un’amica di famiglia che era venuta a prendersi cura della casa trovò la ragazza mentre bruciava un vestito, probabilmente quello che indossava il giorno dell’omicidio.

Lizzie Borden andò a processo, dove diede dichiarazioni incoerenti e versioni contraddittorie. Tuttavia venne giudicata innocente. 
Lizzie rimane la prima sospettata per l’omicidio e il suo processo viene paragonato a quello di O.J. Simpson.

Dopo il processo Lizzie ereditò l’immensa fortuna del padre e si trasferì con la sorella in una casa moderna in un quartiere elegante.

Tuttavia non venne bene accolta e il suo nome fece di nuovo scalpore quando, nel 1897, venne accusata di furto.

Nel 1905 litigò con la sorella che se ne andò, cambiando casa e non avendo mai più rapporti con Lizzie.

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