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I bambini verdi di Woolpit

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Ho deciso di cominciare questo blog con uno degli episodi che da bambina mi aveva affascinato molto: i bambini verdi di Woolpit.

Il ritrovamento dei bambini verdi di Woolpit

La storia di questi bambini ci viene narrata da Ralph di Coggeshall, un monaco e cronachista, il quale, nel XII secolo, scrive di uno strano ritrovamento nel paese di Woolpit, nel Suffolk. Ai margini del villaggio erano presenti delle buche nel terreno, usate come trappole per i lupi. In una di queste buche, però, invece di trovare dei lupi vennero ritrovati due bambini, un maschio e una femmina: la particolarità è che questi bambini avevano la pelle di colore verde.

Vennero portati da un cavaliere, Sir Richard De Calne, che cercò di saperne di più sulla loro storia, ma questo si rivelò impossibile in quanto i bimbi parlavano una lingua sconosciuta e non capivano l’inglese.

Si rifiutavano anche di mangiare, finché videro dei fagiolini verdi che, per molto tempo, furono l’unico alimento che mangiarono.

Pian piano cominciarono a provare anche altri alimenti e dopo circa un mese mangiavano normalmente, perdendo anche il loro colorito verde. Purtroppo il maschietto morì poco dopo, mentre la ragazzina sopravvisse e le venne insegnato l’inglese. Potè quindi raccontare la sua storia.

La storia dei bambini verdi

In una prima versione, la bambina raccontò di essere figlia di un pastore e di essere andata con il fratello a pascolare il gregge, quando furono colti all’improvviso da una tromba d’aria che li trasportò a Woolpit.

In seguito modificò la sua versione e disse che lei e suo fratello arrivarono in città attraversando un cunicolo, seguendo un suono di campane. Disse di provenire dalla terra di “San Martino”, dove un eterno crepuscolo aveva reso verde la pelle degli abitanti del villaggio.

La ragazzina crebbe a Woolpit, lavorando in casa del cavaliere che l’aveva accolta da bambina. Le cronache del tempo non riportano il suo nome, nonostante ciò lo scrittore Duncan Lunan sostiene di aver scoperto dei documenti che da cui si evince che il suo nome fosse Agnes e che sposò un tal Richard Barre.

Nonostante il mistero non sia mai stato risolto possiamo fare alcune ipotesi:

  • I bambini avevano una colorazione verdastra per una dieta troppo povera, un problema molto comune al tempo. Una dieta povera e quindi poco nutriente può causare l’anemia ipocromica, chiamata in passato proprio “malattia verde”.
  • La lingua sconosciuta poteva essere fiammingo dato che vicino a Woolpit c’erano proprio dei villaggi fiamminghi.
  • Il cunicolo di cui parlano i bambini potrebbe essere una miniera di silice, attualmente situata nella foresta di Thetford, a nord-ovest del villaggio.
  • Questa è semplicemente una leggenda: infatti il verde è spesso associato, nelle culture nordiche, a fate e folletti e i fagiolini sarebbero il cibo preferito di queste creature fatate.

I bambini verdi di Banjos

Sono sicura che avrai sentito nominare anche i bambini verdi di Banjos, un villaggio in Spagna. La storia si svolgerebbe a fine del 1800 ed è quasi identica a quella dei bambini di Woolpit.

Ci sono stati quindi 4 bambini verdi, in due stati diversi, oppure una delle due storie è falsa? Basandoci sulle testimonianze scritte, sappiamo che la storia dei bambini di Woolpit, vera o no, è descritta nel libro “Historia Rerum Anglicarum” (1189). È quindi probabile che la storia dei bambini verdi di Banjos altro non sia che una leggenda ispirata al racconto di Woolpit.

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