Trovare una categoria per il Jenglot non è facile. C’è chi dice che sia una creatura, chi una mummia e chi una bambola. Per avere le idee più chiare, leggete questo articolo.
Il Jenglot
Il Jenglot è un essere appartenente al folklore indonesiano. Non sappiamo se sia recente o meno, ma, almeno per ora, non si hanno notizie di un Jenglot prima del 1997.
Questo essere si presenta come un corpo umano in miniatura mummificato, alto circa 20 cm. La pelle e il volto sono incartapecoriti, dando al Jenglot l’aspetto di una mummia. Presenta però dei denti lunghi e aguzzi e unghie e capelli lunghi che, si dice, crescono continuamente.
L’origine dei Jenglot non è molto chiara. Si trovano in Indonesia e possono essere trovati in qualsiasi luogo, come ad esempio sotto terra o nel tronco di un albero o persino per la strada.
L’origine del Jenglot
Alcuni ipotizzano che il Jenglot sia il corpo di un defunto che è stato rigettato dalla terra in cui è stato sepolto. Questo rigetto sarebbe anche la causa del rimpicciolimento del corpo.
Si dice che chi ne trova uno debba anche nutrirlo, ma di cosa si ciba un Jenglot? La leggenda vuole che debba essere nutrito con del sangue, umano o animale.
Bisogna solo mettere un po’ di sangue in un recipiente e lasciarlo vicino al Jenglot. Pur non muovendosi, questo essere riuscirà ad assorbirlo in qualche modo e a trarne nutrimento.
Se il possessore di un Jenglot lo nutre regolarmente, allora sarà protetto dalle malattie e dalla cattiva sorte.
Cosa è in realtà?
Questa mummia/bambola/vampiro, probabilmente, altro non è che un manufatto realizzato a partire dallo scheletro di una piccola scimmia. La pelle sarebbe quella di un pollo o di una pecora e i capelli possono essere peli di pecora o capelli umani.
Non si sa esattamente come si sia originata questa leggenda, ma chi afferma di aver trovato un Jenglot lo mostra orgoglioso nel villaggio facendoci a volte anche qualche soldo.
Nel 2006 Syed Abdullah Al-Attas ha ottenuto il permesso del possessore di un Jenglot (che afferma di averlo ottenuto nel 1972) di eseguire un test del DNA sui capelli della bambola.
Il test è stato eseguito su un totale di 3 esemplari di Jenglot esposti in un museo e il risultato è stato che tutti e tre avevano dei capelli umani.
Manufatti umani, mummie, bambole vudù o vampiri? A voi la parola.
Vuoi leggere altre storie di bambole maledette? Clicca qui.