Vi voglio raccontare la storia di Pippa Bacca, artista italiana uccisa in Turchia nel 2008 all’età di 33 anni.
Forse non è uno degli omicidi più conosciuti, ma io me lo ricordo bene. Quando, pochi giorni dopo la sua scomparsa, i telegiornali hanno dato la triste notizia del ritrovamento del suo corpo, ricordo di esserne stata molto colpita.
La triste notizia mi ha molto scossa e per varie settimane il mio pensiero è andato a questa giovane donna, morta per avere riposto troppa fiducia nel genere umano.
Pippa Bacca
Pippa Bacca è lo pseudonimo di Giuseppina Pasqualino di Marineo, nipote dell’artista Piero Manzoni e a sua volta artista.
Pippa era una ragazza molto allegra, estroversa, con una grande voglia di vivere e amava il colore verde. La sua arte consisteva principalmente nella trasformazione di oggetti, molte volte attraverso semplici forbici.
Ed è proprio mentre sta realizzando un progetto artistico insieme a un’amica che Pippa Bacca troverà la morte.
L’omicidio di Pippa Bacca
Pippa e la sua amica Silvia Moro, anche lei un’artista, voglio compiere una performance itinerante.
Percorrere in autostop e vestite da sposa, 11 paesi segnati dalla guerra per promuovere la pace e la fiducia nel prossimo, fiducia pagata con la vita.
L’unica cosa che mi spaventa è il freddo… e le bestie feroci, ma dove vado non credo che ce ne siano.
Questo dice Pippa in un’intervista prima della sua partenza. Purtroppo per lei, però, incontrerà qualcosa di molto più pericoloso di una bestia feroce: un essere umano.
Le due artiste partono dall’Italia l’8 marzo 2008. Attraversano poi Slovenia, Croazia, Bosnia e Bulgaria per arrivare in Turchia il 20 marzo.
In Turchia le due amiche si separano con l’intenzione di riunirsi a Beirut e da lì proseguire il loro viaggio visitando, oltre al Libano, la Siria, la Giordania, la Cisgiordania, Israele e infine concludere il loro viaggio a Gerusalemme.
Purtroppo però Pippa non lascerà mai la Turchia. Il 31 marzo accetta un passaggio da Murat Karatash, un uomo di 38 anni.
Murat la porta nella località di Gebze, dove la spoglia, la violenta e infine la strangola gettando il suo corpo fra alcuni cespugli e coprendolo con un po’ di terra nel tentativo di nasconderlo.
I famigliari di Pippa lanciano l’allarme pochi giorni dopo, quando né loro né Silvia riescono a mettersi in contatto con lei.
La sorella e il fidanzato si recano subito in Turchia, facendo appelli alle televisioni locali e affiggendo volantini con la foto della scomparsa.
Il ritrovamento del corpo
Un benzinaio ricorda di avere visto un uomo aprire la portiera della sua auto per fare salire una donna vestita da sposa. Le immagini della telecamera di sorveglianza riprendono l’uomo e la sua auto.
Risalire all’identità dell’uomo è facile dato che ha già precedenti per furto. L’uomo commette anche l’errore di mettere la sua scheda sim nel cellulare di Pippa, facilitando ulteriormente la sua cattura.
Durante l’interrogatorio ammetterà di avere violentato e strangolato Pippa Bacca lo stesso giorno del loro incontro.
Questo omicidio ha scosso molto l’opinione pubblica italiana, ma ancor di più quella turca. Molti giornali hanno messo in prima pagina frasi di scuse, anche in italiano.
Murat è stato condannato all’ergastolo, pena poi commutata a 30 anni di carcere e non si è mai dichiarato pentito.
La fiducia nel prossimo di una giovane donna le è costata la vita.
Il nostro sogno è di percorrere in autostop quei paesi che sono stati sconvolti da guerre recenti e non sempre completamente sedate, un viaggio un po’ ardito, lo so, quello di due bellissime spose vestite per un matrimonio. Un matrimonio che forse è già avvenuto e che forse non avverrà, o che forse è rappresentato dal viaggio stesso.
– Pippa Bacca