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7 strani usi delle mummie che non sapevi

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Forse ti sarà capitato di visitare qualche museo con delle mummie esposte. Oggi sono considerate reliquie di alto valore storico e vengono protette da teche di vetro per non essere danneggiate.

Non è però sempre stato così. All’inizio del 1800 cominciò a manifestarsi un interesse per l’egittologia e i primi scavi archeologici ebbero inizio. Non tutti erano portati a termine da studiosi, ma piuttosto da ricchi commercianti che vendevano poi i tesori ritrovati nelle tombe, ma anche le mummie stesse.

Ma a cosa poteva servire una mummia? Ecco alcuni esempi.

Quali sono stati gli usi delle mummie nel passato?

1. Come medicina

Ebbene sì, le mummie veniva usate come medicine. Perché? La risposta è molto semplice.

Nel passato in molte culture era comune il “cannibalismo” a scopo medicinale. A volte venivano usate ad esempio le ossa dei morti, tritate, o il sangue, o altre parti del corpo per preparare unguenti miracolosi.

Con l’arrivo sul mercato di centinaia di mummie, credute magiche, il passo fu breve nell’utilizzarle come medicine per qualsiasi male.

Le mummie venivano tritate e trasformate in pomate, oppure la polvere ricavata veniva mischiata a delle bevande. 

La prossima volta che avete l’influenza, invece di ricorrere ai medicamenti moderni, perchè non provate un po’ di polvere di mummia?

2. Per feste a tema

Mummie per feste a tema

Scordatevi Halloween, in queste feste non ci si mascherava da mummie o mostri. Molte famiglie benestanti però acquistavano mummie e poi organizzavano delle feste in cui si “scartavano”.

La gente accorreva numerosa per vedere togliere le bende a una mummia,

tanto che era diventata un’occasione per socializzare. Tenetelo a mente per la vostra prossima festa di compleanno!

3. Per fabbricare colori

quadro con bruno di mummia

Sì, apparentemente la mummia tritata non solo è un toccasana per il raffreddore, ma era anche usata come pigmento nella pittura.

Con la polvere di mummia era possibile ricavare un particolare tipo di colore marrone, chiamato “bruno caledonia”, “bruno egizio” o, appunto, “bruno mummia”. 

Ma il “bruno mummia” era davvero ricavato dalle mummie?

Il pigmento è stato usato dal XV al XVII secolo, molto prima del commercio delle mummie egizie. Non ho trovato nessun articolo valido in cui si dica che il colore veniva ricavato dalle mummie, ma ne ho trovati altri in cui si spiega che il pigmento era ricavato dalla mumyya, il nome arabo dell’asfalto.

Tale sostanza era usata per la conservazione delle mummie, le quali hanno preso il nome proprio da questo elemento.

Vero o no, rimane un nome decisamente particolare, e lo userò quando dovrò andare a scegliere il colore del divano nuovo.

4. Come fertilizzante

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Ebbene sì. Dopo i primi scavi archeologici cominciò una vera e propria “egittomania” e il commercio di mummie andava a gonfie vele. Con gli scavi però cominciarono a essere ritrovate non solo mummie umane, ma anche mummie di animali, spesso sacrificate agli dei corrispondenti, o messe nelle tombe dei loro padroni.

L’animale più comunemente imbalsamato era il gatto, e le mummie ritrovate di questo animale sono state centinaia di migliaia. 

Alcune compagnie britanniche hanno quindi deciso bene di comprarne qualche tonnellata per usarle come fertilizzante. Una in particolare comprò 180.000 mummie di gatto, circa 17 tonnellate, che sono state poi polverizzate e usate nei campi come fertilizzante. 

5. Come ornamenti

Nel XIX secolo e all’inizio del XX, se non avevi una mummia in casa non eri nessuno.

Le mummie erano infatti spesso usate come ornamenti nelle case delle famiglie più benestanti. 

Venivano esposte in soggiorno come si farebbe oggi con una tv da 60 pollici.

6. Come false reliquie

Reliquie_Julius_von_Rom_in_Vorau

Nel corso della storia molti martiri sono morti nel nome della religione nella quale credevano. Avere parti del corpo di questi martiri come reliquie, per qualcuno poteva essere davvero molto importante. Molti fedeli si sarebbero infatti recati nei luoghi in cui si conservavano tali reliquie pronti a fare donazioni o a pagare per vederle e magari ottenere un miracolo.

Ma se le reliquie non si trovavano? Non importa; nel corso del tempo in un modo o nell’altro qualche mummia sarebbe saltata fuori e si sarebbe potuta spacciare per la reliquia di qualche santo.

Questo è stato il caso delle reliquie di Giovanna D’Arco. Era stato ordinato di bruciare il suo corpo due volte per evitare che rimanessero resti, ma nel 1867 venne ritrovato a Parigi un contenitore con la scritta:

“Resti ritrovati nei resti del rogo di Giovanna D’Arco, Pulzella di Orleans”

Analizzati nel 2007, si è scoperto che tali resti sono in realtà una costola umana e un femore di gatto, entrambi appartenenti a mummie egizie.

7. Come carta e carburante

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Questi sono due degli usi attribuiti alle mummie. Dalle loro tele si sarebbero ricavati dei fogli, mentre sarebbero state usate come carburante per le locomotive a vapore egiziane per la scarsità di alberi.

Mentre l’uso come carta sia stato largamente dibattuto, non è mai stato possibile comprovarlo, e rimane per ora una leggenda metropolitana. 

La diceria delle mummie usate come carburante, invece, risale a una battuta scritta da Mark Twain, presa però per vera e sopravvissuta fino ai nostri giorni. Non è stata mai comprovata storicamente, ma è stata menzionata anche da altri autori.

E tu, quali usi suggerireste per una mummia? Scrivilo nei commenti!

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