La storia del Marchesino Francesco Longhi ha luogo nel castello di Fumone, nel Lazio, già teatro di avvenimenti macabri. Questo castello era stato infatti usato come prigione della Chiesa e molti infedeli vi erano stati torturati e uccisi.
Il castello di Fumone
Questo castello si trova a Fumone, un borgo in provincia d Frosinone. Era una rocca militare e si trovava in una posizione strategica.
Lì, su una torre, era presente una pira che veniva accesa ogni qual volta venivano avvistati dei nemici.
Il fumo avvisava quindi i paesi vicini, ma soprattutto Roma, dell’imminente pericolo. Da qui il nome di Fumone.
Oggi il castello è proprietà di Fabio de Paoli, ventiseiesimo Marchese di Fumone, il quale sostiene che all’interno del castello siano presenti ben 18 fantasmi.
Il castello in passato è stato infatti teatro di intrighi e omicidi e veniva usato come prigione dalla Chiesa.
Uno fra i più famosi prigionieri del castello di Fumone è stato proprio un papa, Papa Celestino V.
Celestino V aveva deciso di abdicare perchè non voleva essere complice dei giochi di potere della Chiesa ed era quindi considerato una minaccia.
Dopo aver abdicato venne deportato e poi rinchiuso in una cella del castello di Fumone, grande circa 2 metri quadrati, dove morirà un anno più tardi.
La storia del Marchesino Longhi
Purtroppo anche quella del Marchesino Longhi è una storia di morte, infatti
venne ucciso a soli cinque anni dalle sette sorelle.
Francesco era l’unico figlio maschio, dopo 7 femmine, e pertanto sarebbe stato l’unico erede della famiglia obbligando le sorelle a matrimoni combinati.
Le sorelle però non pensavano affatto di cedere tutta la ricchezza al fratellino e decisero quindi di sbarazzarsene mettendo dei pezzi di vetro nel suo cibo.
In realtà il referto medico dell’epoca, l’inizio dell’800, ha poche informazioni ma sappiamo che, un giorno, il Marchesino cominciò a soffrire di dolori atroci allo stomaco e cominciò a vomitare sangue per poi morire poco dopo.
Una delle ipotesi è che le sorelle lo abbiano avvelenato, l’altra è che abbiano nascosto dei pezzetti di vetro nelle sue pappe.
Sappiamo anche che una delle sorelle aveva precedentemente ucciso un fidanzato che le era stato imposto proprio nascondendo dei pezzetti di vetro nel cibo.
Il piccolo soffrì per molto tempo prima di morire e gli venne fatto un ritratto mentre si trovava sul letto di morte. Lo stesso ritratto che potete vedere qui sopra.
La madre del piccolo Francesco, La Marchesa Emilia Caetani Longhi, era inconsolabile e decise di non seppellire il figlio ma di imbalsamarlo per poter vederlo sempre al suo fianco.
Lo fece mettere in una teca di vetro dov’è tuttora conservato al castello, col volto ricoperto di cera, circondato dai suoi giochi preferiti.
Si dice anche che lo considerasse ancora vivo, tanto che ogni giorno gli cambiava i vestitini. Anche questi sono conservati al castello, proprio sotto la teca del piccolo marchesino.
Ma non finisce qui, perchè c’è chi giura che il castello sia infestato.
Molti visitatori dicono di aver visto lo spettro di una donna che piange disperata, e di vedere dei piccoli cambiamenti di espressione sul volto del piccolo Marchesino Longhi.